Cosa resta di noi di Giampaolo Simi

Mondo
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È un noir pieno di tocchi delicato quello che ha scritto Simi. C'è trama, c'è attesa, e ci sono personaggi che continuerai a cercare anche dopo.

E nell’estate gialla ho ricordato tutto ad un tratto che non vi ho ancora mai consigliato un libro Sellerio. Inaccettabile. Adoro la casa editrice palermitana e forse più di ogni altro formato il piccolo gioiello dall’elegantissimo blu si adatta a essere trasportato ovunque senza ingombrare troppo, spiaggia compresa.

Ho aspettato qualche settimana, lo ammetto. Gli italiani devo lasciarli sempre decantare; sono malfidata, lo riconosco. E poi i viventi (mi riferisco agli scrittori) sono pericolosi: te li ritrovi addosso dopo pochi istanti dalla messa on line pieni di insoddisfazione per quello che hai scritto e tempo cinque minuti intavolano sui social vere e proprie crociate per difendere dall’opinione indesiderata (e goffa, e incolta, e chi più ne ha più ne metta) la loro opera intoccabile, da venerare e basta.

I miei consigli su questo blog non hanno un intento disfattivo, quello che non mi piace lo porto in cantina e lo lascio lì proprio come faceva Sebastiano Vassalli. Qui scrivo di libri che ho amato e basta. È un grande lusso.

Il libro di Giampaolo Simi, Cosa resta di noi,  è bello, non servono troppi giri di parole. È un Sellerio doc. C’è trama, c’è attesa, c’è scrittura, c’è lo spirito del tempo. Ci sono personaggi che continuerai a cercare anche dopo: Edo e il suo mare, la sua Versilia; Guia e quella perfezione screziata d’inadeguatezza; il sogno che non riusciranno a realizzare e che divorerà la loro passione, il loro amore.

È un Sellerio doc, ho scritto. Il cadavere non lo troveranno ma c’è, lo cercheremo anche noi, insieme a Edo. C’è la vena varicosa di un’Italia ridicola e callosa, disastrata. I ritratti sfumati delle nuove maschere nostrane, tragiche e grottesche.

C’è un botta e risposta da ricordare per sempre, almeno in certi ambienti: “Anche a me sarebbe piaciuto fare lo scrittore”, confida Edo a Guia una sera, la prima. “E invece? Cos’è che ti ha salvato la vita?”, chiede lei a lui quella stessa sera. La prima.

È un noir pieno di tocchi delicati, quello che ha scritto Simi. Non sarà facile scrollarsi di dosso il passato pieno di promesse certe e futuro gagliardo di Edo e Guia, il loro presente grigio piombo e afono.

Cos’è rimasto dei due sensazionali sconosciuti che eravamo quella sera? Forse solo la meraviglia imprevista con cui ti hanno travolto certi momenti. E poco altro”.

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Giampaolo Simi, Cosa resta di noi, Sellerio

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