Odio le vacanze da bradipo

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Le vacanze pigre? Mi spiace tanto, ma non fanno per me

Una volta ho sentito una definizione in cui mi sono riconosciuta: una persona che ha bisogno di saturare il tempo. In effetti, il mio non è quasi mai libero. Alla mattina mi alzo, faccio ginnastica, colazione, doccia, telefonata all’amica del cuore. Poi esco, vado in redazione e, quando finisco di lavorare, di solito ho già la serata organizzata. I programmi sono diversi, ma gli stessi ritmi li riservo al weekend, convinta che tutto ciò che non ho fatto forse non lo farò mai più. Quindi, oltre a essere difficile sentirmi dire no a qualsiasi proposta, vivo sempre di fretta. Ed è una condizione in cui mi sento a mio perfetto agio.

Quando i bambini erano piccoli e si attardavano, li esortavo a muoversi sostenendo che se i nuovi treni sono ad alta velocità e non a bassa lentezza è perché sbrigarsi è una grande qualità. Capisco, però, chi non condivide il mio punto di vista, trovandolo un po’ troppo nevrotico. D’altronde, appassionata della vita come sono, non sapendo quando finirà voglio riempirla di esperienze e incontri.

E di viaggi, naturalmente. Mai organizzati, ma ricchi di chilometri macinati in moto, soste ai baretti sulla strada, bagni in mare o nei laghi quando vedo un bel posticino, visita del paese in cui dormirò, ricerca del ristorante che più mi ispira. Con me, naturalmente, c’è un libro. Ma anche la Settimana Enigmistica (se mi fermo io non deve farlo la mente) e le carte da gioco (un burraco ci scappa sempre). Così, quando prima di partire mi sento aggiungere al canonico «Buone vacanze» anche un «Riposati», mi viene da ridere.

Di riposare non ne ho proprio voglia. Ma c’è gente, invece, che lontana da casa ama il dolce far niente e il relax assoluto. Come trascorre le giornate? Lo potete leggere sul numero di Confidenze in edicola da oggi. Viaggio sì ma lento è un bellissimo articolo. Che, però, a me non fa cambiare il gusto di stipare mille impegni in poche ore. E voi, cosa ne pensate?

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