Accipicchia al test

Cuore
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Tutta contenta perché su Confidenze di questa settimana c'è un test, l'ho fatto subito. E ho scoperto di me una cosa che (per me) ha dell'incredibile

Prima che rispondessi alle domande del test Qual è il difetto che non sai di avere? (lo trovate su Confidenze in edicola adesso) in redazione mi avevano avvisata: «Guarda che te lo rivela con brutalità». Eppure, nonostante accettare le critiche non piaccia a nessuno, vinta dalla curiosità e armata di penna e coraggio (di cui vi parlerò tra poco), ho deciso di trasformarmi in un facile bersaglio su cui sparare la peggiore verità.

Ho segnato i pallini azzurri, viola, gialli o rossi con tutta la mia sincerità e sapete cosa è venuto fuori? Che sono… pigra!!!!! Io? Devo dire che tra gli aggettivi che possono descrivermi, pigra è l’ultimo che mi sarebbe mai venuto in mente. Detto questo, è anche vero che il test prometteva di rivelarmi qualcosa di me che non sapevo.

Placato lo stupore, ho riflettuto sul responso e mi sono convinta: spesso la gente ha una percezione di sé molto lontana dalla realtà e si vede ben diversa da come la vedono gli altri.

Nel mio piccolo, per esempio, so che qualcuno mi crede coraggiosa (eccoci) e sempre di buon umore. Ma siamo in tempi di fake news ed entrambe lo sono in modo clamoroso: andare in moto, non aver paura di tornare a casa alla sera da sola, non appanicarmi per un nonnulla non sono sintomi di temerarietà, ma strategie per tentare di rendermi la vita meno complicata. Quindi se le adotto non è certo perché dentro di me batte un Braveheart.

Sorridere, invece, è sì un atteggiamento che preferisco di gran lunga alla faccia con la piva. Ma chi mi conosce bene sa che la mia allegria perenne è la seconda bufala, visto che sono soggetta a sbalzi d’umore e momenti di down (purtroppo un po’ troppo) frequenti.

Ma se di tutto ciò sono conscia, mi giunge invece totalmente nuovo e inaspettato il mio lato pigro. D’altronde, l’inconsapevolezza sembra proprio appartenere a tutti noi. Ricordo una ex collega (un pedante e pesante bradipo di una noia mortale), che un giorno ci chiese perché secondo noi il direttore non approfittasse delle sue briose qualità per “rinfrescare” il giornale.

Quelle parole ci lasciarono letteralmente allibite e da allora mi sono sempre chiesta: se un’alta considerazione di sé permette di sentirsi un genio (seppur incompreso), non è meglio rimanere all’oscuro dei propri difetti?  Rispondete a questa domanda, per favore, perché a sottoporvela è una pigra (!!!) patentata. Almeno la ripagate della fatica bestiale che ha fatto per formularla!

 

 

 

 

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