Altri artisti crudeli

Cuore
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L'amore di August Rodin per la sua allieva Camille sprigionò un vortice di energia creativa per entrambi, ma alla fine chi ne uscì distrutta fu lei.

L’ultima volta ho elencato le malefatte di Pablo Picasso, il grande pittore, ma ancor più grande torturatore di donne. Però, ripensando ad altri amori di artisti famosi, viene fuori che può essere rischioso avere un artista per amante.

Un altro è lo scultore più noto e artisticamente più potente fra l’800 e il 900, Auguste Rodin. Rodin incontrò un’altra splendida scultrice, Camille Claudel, e la rase al suolo.

Lui ha 44 anni, ed è al colmo della fama. Lei ne ha 18. È bella. La sua bellezza è di quelle che ti fanno innamorare, ancora oggi, se la guardi in un’antica foto. Figuriamoci quando era una piccola selvaggia sofisticata, con un talento che ha del prodigio, e lascia ammirato anche il maestro-amante. Presto lui si accorse che Camille non era una sua allieva, ma una creatrice potente, da risvegliare un maestro.

Camille e Auguste, in un vortice di sensualità, si amano (anche) attraverso la scultura. Per lei lui scolpisce Il bacio, tutto corpo, dove c’è la carnalità del loro incontro. Lei gli risponde con una creazione audacissima per una donna, allora, Sakuntala, tutto anima, un amore sensuale e celeste, nella beatitudine di una passione eterna.

Ma poi Rodin sceglie Rose, la sua moglie-serva, ignorante e devota, cui parla solo per darle ordini, e lei obbedisce. Quando è in fuga con Camille, nel momento più fervido del loro amore, Rodin di nascosto scrive a Rose istruzioni su come mantenere umide le crete, e la rassicura, alle spalle della giovane amante: qualsiasi cosa accada, non preoccuparti, tu sei l’unica, e io non ti lascerò mai.

Dell’abbandono Camille si vendica con una scultura in bronzo, L’età matura, dove insieme lo maledice e lo supplica: scolpisce un uomo (Rodin) portato via da un’orrenda megera, la morte, cioè, Rose, mentre una ragazza in ginocchio, cioè, Camille, cerca invano di trattenerlo.

Ma Rodin non tornò indietro. Camille diventò pazza. O forse era scandalosa la sua passione disperata per un uomo sposato? E suo fratello, Paul Claudel, lo scrittore, geloso e bigotto, la fece chiudere in manicomio. Dove morì, trent’anni dopo.

Rodin non andò mai a trovarla.

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