Per il bene dei figli è meglio non separarsi?

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I genitori in crisi si pongono spesso questa domanda. A cui non è facile rispondere

Nel nostro Paese, ogni anno ci sono quasi 90.000 separazioni e 60.000 divorzi. Numeri importanti, che fanno pensare. E che, soprattutto, impongono una riflessione su chi, spesso, subisce maggiormente scelte di questo tipo: i figli delle coppie che si dicono addio.

I bambini e i ragazzi come vivono la fine dell’amore dei genitori? Un recente studio condotto su figli adulti di divorziati da anni rivela che il 33% si è abituato in fretta alla separazione, mentre il 28% ha impiegato circa due anni a farsene una ragione. Ma c’è anche chi non ha mai superato la cosa.

Alla luce di questi dati, è difficile stabilire se i bambini siano in grado di accettare la separazione dei genitori, a patto che sia gestita in maniera civile, o se invece per loro sia meglio che mamma e papà restino insieme, anche se non si amano più.

A questo proposito, per me è illuminante l’esperienza di una mia amica, che riassume così la sua vita familiare: «I miei genitori si sono lasciati quando avevo cinque anni e per me è stata una mazzata. Mi sentivo infelice e pregavo continuamente il cielo, chiedendo che i miei tornassero insieme. Sei anni dopo, il mio sogno si è avverato. Purtroppo. Perché mia madre e mio padre sono tornati insieme, ma non ho mai capito perché, dal momento che poi hanno sempre e continuamente litigato. Appena sono diventata maggiorenne me ne sono andata di casa per non dover più subire i loro conflitti».

Parliamo di questo argomento delicato sul numero di Confidenze in edicola questa settimana, nell’articolo Per il bene dei figli è meglio non separarsi?

 

 

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