Quello che le mamme non dicono

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I desideri e i sogni di centinaia di mamme del mondo nel sondaggio realizzato da Terre Des Hommes per la Festa della Mamma

Essere mamme non è un’esperienza uguale per tutte le donne, un conto è far nascere e crescere un figlio a Milano o in altre località italiane, un altro è farlo nascere in Nicaragua o in Mozambico, eppure in alcuni casi le speranze, le preoccupazioni e le ansie materne sono le stesse, indipendentemente dalla latitudine dove si vive e dalle condizioni a contorno.

Terre Des Hommes, l’associazione da sempre attiva nelle emergenze umanitarie, in occasione della Festa della Mamma ha voluto raccogliere le voci di 800 mamme di tutto il mondo nel report “Quello che le mamme non dicono” un survey on line dove le donne raccontano la loro maternità, le differenze di genere nel lavoro di cura, le paure, i sogni e le aspettative legati al futuro dei figli.

E a prescindere dalla latitudine (i Paesi interessati sono Bangladesh, Colombia, Ecuador, India, Iraq, Italia, Libano, Mozambico, Myanmar, Nicaragua e Zimbabwe) sono tante le risposte comuni: il 67% di coloro che ha partecipato al questionario, per esempio, ha dichiarato di sentirsi sola durante la gravidanza; una su due pensa che la cura dei figli non sia equamente suddivisa con il partner.

Un dato questo confermato anche da Un Women (L’Ente delle Nazioni Unite per l’uguaglianza di genere e l’empowerment delle donne) secondo cui nel mondo ci sono oltre 100 milioni di donne che crescono un figlio da sole e svolgono il triplo del lavoro domestico non retribuito, rispetto agli uomini.

La maternità poi spesso viene associata a delle rinunce: il 65% delle intervistate quando è diventata madre ha dovuto rinunciare a qualcosa: chi allo studio (28,3%) chi al lavoro (20,9%) o alle amicizie (16,1%).

Sulle aspettative e paure legate alla crescita dei figli le mamme di tutto il mondo hanno dato risposte analoghe: a preoccupare di più è la violenza per strada (69, 7%) e sul web (55%) e poi le discriminazioni di genere che rischiano di subire le figlie femmine: il 44% crede che bambine e ragazze non abbiano uguale accesso alla carriera lavorativa, mentre per i percorsi scolastici la valutazione è più positiva, solo il 24% ritiene che le ragazze siano discriminate nella scelta degli studi.

Il questionario poi è stato distribuito anche tra le dipendenti dell’azienda RGI Group, partner di Terre des Hommes per la Campagna Indifesa, e per quanto riguarda paure e aspettative per i propri figli, le risposte confermano in larga misura quelle arrivate dai Paesi più poveri del mondo.

La violenza resta la preoccupazione principale: il 95% teme la violenza on line e il 75% quella di strada. Ma più della metà delle madri alla fine ha dichiarato che la cosa più importante per il futuro dei figli è crescere in una famiglia serena.

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