Il ritorno del delitto d’onore

Cuore
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Nel 1981è stato abolito il delitto d’onore, ma i maschi se lo sono ripreso. Uccidere una donna oggi è quasi gratis, grazie alla mitezza delle condanne.

Ogni due giorni una donna viene uccisa, di solito dal suo uomo. A bastonate, a martellate, a pugni e calci (Barbara Cicioni incinta di 8 mesi, trucidata dal marito). Raro un pietoso colpo di pistola.

I maschi hanno rimesso mano alla clava. Non credono alla parità, credono che siamo nate per servirli. Non ci perdonano il cambiamento. Prima, anche l’ultimo degli uomini era un re per sua moglie: tornando a casa sconfitto, la caricava di botte e si sentiva qualcuno. Nel 1981 viene abolito il delitto d’onore, ovvero la licenza di ammazzarci come polli (l’onore è l’obbedienza all’uomo). Ma di fatto esiste ancora.

I maschi se lo sono ripreso, favoriti dalla mitezza delle condanne: le pene per gli assassini sono spesso più lievi di quando era in vigore la legge (sette anni era il massimo della pena). Oggi uccidere una donna è quasi gratis. Come vi fosse un’ambigua intesa fra chi ammazza e chi giudica. Quando l’omicida non viene adeguatamente punito, vuol dire che ha ucciso per tutti. Ho orrore della pena di morte, come dell’indulgenza verso il delitto. Barbaro è giustiziare, barbaro non fare giustizia. C’è dietro la stessa sorda immoralità.  Una sola eccezione: la condanna all’ergastolo a Salvatore Parolisi, per avere ucciso la moglie con 35 coltellate. Caporalmaggiore dell’esercito, era sposato ma amava un’altra: come militare, il divorzio gli avrebbe compromesso la carriera. Così compie un delitto scientificamente premeditato. Poi la pena viene ridotta a 30 anni. Poi, la Suprema Corte gliene ha tolti 10: non c’è l’aggravante della crudeltà.  E che doveva fare, per esser crudele? 35 coltellate non bastano? Proteste, indignazione, campagne stampa? Macché. Ordinaria amministrazione. E se fosse il contrario? Se fossimo noi a fare strage di maschi? Ci tratterebbero come terroristi, ci perquisirebbero anche le borse della spesa, fioccherebbero  le leggi speciali, gli ergastoli. E noi? Come possiamo difenderci? Io un’idea ce l’ho, ma lo spazio è finito. Ve lo dirò la prossima volta: un suggerimento per l’8 marzo.

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