Momento d’oro per gli amanti dei thriller: ecco alcuni titoli nuovi di zecca appena arrivati nelle librerie. Tra crimini del passato, vendette efferate, indagini internazionali, il brivido è garantito

 

Il mistero di piazza dell’odio di Massimo Smith (Newton Compton Editori, 12 euro) è un giallo ambientato a Napoli tra bordelli di lusso
ed ex carcerati. Abbiamo fatto una chiacchierata con l’autore, che si occupa di cinema e di teatro.

Come nasce questo libro?
«Vivo nel centro storico di Napoli e i luoghi che racconto sono reali. Mostrano una città che, ai miei occhi, di giorno ti abbraccia con calore e di notte sembra il set di Blade Runner. Anche i personaggi del romanzo, da Nico Guerra a Barbara Giuliani, sono una sorta di mix di persone che ho incontrato nella vita. Nico è la crasi di due persone che conosco, Barbara racchiude le caratteristiche di quattro donne, di cui una squillo e una cocainomane».

Che rapporto ha con la scrittura?
«Concepisco un soggetto, lo lascio maturare e scrivo. Ma non sono metodico. In questo caso, ho impiegato un anno per “mettere al mondo” il romanzo. Per me, comunque, la scrittura di un libro non è un gesto solitario, ma un lavoro d’équipe. Per esempio, mi è capitato di chiedere suggerimenti a uno psicologo e a un avvocato». Qual è la sua routine quotidiana di scrittore? «Non ho giornate tipo ma, in genere, mi ritrovo sempre a dedicarmi ad almeno quattro cose insieme: scrittura, teatro, figlio quindicenne…».

Ci sono romanzi o autori che apprezza in modo particolare?
«Moby Dick di Herman Melville e Memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar. Mi piacciono moltissimo anche Don Winslow, Dino Buzzati e Stuart Turton».

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Da Confidenze n. 15

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