Vicenza: tutto quello che c’è da vedere

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La città del Palladio è la meta perfetta per un weekend di settembre. Per ammirare palazzi rinascimentali, chiese e incantevoli parchi

È come se avessi ritrovato una vecchia amica. L’empatia si è rinnovata immediatamente, grazie alla sua capacità di accoglierti e farti sentire bene, cui si uniscono l’indiscutibile bellezza e grazia che emergono dirompenti nelle sue pieghe. Parlo di Vicenza, città iscritta nel Patrimonio Unesco, che ho riscoperto in un weekend a base di storia, cultura e ottima enogastronomia locale. E valida alternativa alle vicine sorelle venete Padova e Venezia. Pronte per conoscerla con me?

ARCHITETTURE VISIONARIE
Prendo alloggio al Glam Boutique Hotel, raffinato rifugio in cui ci si sente a casa di amici, e che si rivelerà perfetto per scoprire la città a piedi, grazie alla posizione centrale nei pressi di piazza Matteotti. Da qui, attraversando la piazza mi dirigo all’ufficio del “Consorzio Vicenzaè – IAT”, prezioso per fare incetta di mappe, acquistare la Card (biglietto unico per accedere a 8 musei) e ottenere tutte le informazioni aggiornate sulla città, incluso l’andamento delle aperture di mostre e musei. Io consiglio di visitare il loro sito prima della partenza (www.vicenzae.org), sia per ottenere una panoramica sulla città sia per prenotare una delle iniziative culturali proposte, come le visite guidate al sabato pomeriggio. Aggiornata su tutto, sono pronta a esplorare la “città del Palladio”, ovvero di Andrea Palladio (1508-1580) il geniale architetto padovano che a Vicenza si formò e visse. Un monello, un visionario del Rinascimento, creatore d’innovative invenzioni stilistiche che divenne un mito anche oltre confine, dando vita al palladianesimo, lo stile ispirato alle sue opere. Ne sono un esempio, la Casa Bianca a Washington e il Palazzo del Parlamento a Dublino.

PIAZZE ARMONIOSE
Proprio accanto all’ufficio d’informazioni turistiche che si apre una delle  creazioni più eclatanti del Palladio: il Teatro Olimpico, la “scatola” delle meraviglie edificata tutta in legno e stucco. Immaginate quinte fisse, un proscenio con effetti prospettici unici, decorazioni, statue, gradinate per circa 400 spettatori, stupefacenti giochi di luci e ombre. Un gioiello utilizzato ancora oggi per le opere teatrali, rimasto intatto dal 1585, anno dell’inaugurazione, e considerato il più antico teatro coperto al mondo. Uscendo mi dirigo su corso Palladio, la strada principale che attraversa tutto il centro storico, quella dello struscio, delle boutique, dei locali, e bretella primaria per immettersi nelle vie laterali custodi di monumenti storici. Scopro così Palazzo Chiericati, ideato dal Palladio (in città sono 23 gli edifici progettati da lui), che ospita il Museo Civico e la Chiesa di Santa Corona in cui si ammira il grande quadro di Giovanni Bellini Il battesimo di Cristo. Questa chiesa, inoltre, conservava una spina della corona di Cristo (ora esposta al Museo Diocesano) e le spoglie di Palladio, poi traslate al Famelio nel cimitero cittadino. Continuando la mia passeggiata, incontro la Biblioteca Civica Bertoliana, tra le biblioteche conservative più importanti d’Italia, sviluppata in tre edifici storici, e poi Palazzo Leoni Montanari, diventato sede museale, sontuoso edificio in stile barocco che si discosta dallo stile rinascimentale che caratterizza Vicenza. E poi c’è l’incantevole piazza dei Signori, il cuore, il salotto, il simbolo della città. Mi ha sempre incantato l’armonia di questa piazza, in cui la star è la Basilica Palladiana (non è una chiesa, ma l’ex Palazzo della Ragione) con il doppio ordine di logge, la copertura a carena di nave rovesciata e la terrazza panoramica (nella foto sopra), dotata nella bella stagione di un bar all’aperto. Su questa piazza si affacciano altri importanti edifici, come il rosato Palazzo del Capitaniato e la snella Torre di Piazza alta 82 metri. Andate a vedere nei paraggi, anche l’attigua e piccola piazza delle Erbe, ritrovo preferito per la movida serale, e la bizzarra Casa Pigafetta con facciata in gotico fiorito.

GIARDINI SECOLARI

A Vicenza, però, non ci sono solo monumenti storici, ma anche ampie aree verdi in cui è piacevole passeggiare tra alberi secolari. Vi consiglio il grande Parco Querini, giardino storico-monumentale all’inglese con tanto di tempietto neoclassico, mentre oltrepassando il massiccio Torrione di Porta Castello (faceva parte della cinta muraria fortificata medievale) si accede ai Giardini Salvi, caratterizzati da due logge in stile palladiano, la Valmarana e la Longhena (questa in stato di abbandono), e da imponenti alberi rari. Immancabili sono anche le soste nelle botteghe storiche vicentine, come la Stamperia d’Arte Brusato (www.stamperiadartebusato.it) dove si possono acquistare stampe realizzate ancora oggi con antichi torchi. E poi ci sono le passeggiate fuori dal centro storico, come quella che conduce in meno di mezz’ora al Santuario di Monte Berico, sorto nel 1428 in seguito a due apparizioni mariane, raggiungibile con la lunga strada porticata (viale X Giugno) in salita: 700 metri con 150 arcate, un gioiello architettonico Settecentesco. Dal suo belvedere, scoprirete una vista incredibile! Da qui, si arriva sempre a piedi anche alla Villa Valmarana Ai Nani (a circa 1,2 chilometri) formata da tre edifici e custode di preziosi affreschi, inclusi quelli di Giambattista Tiepolo (www.tiepolo250. com) realizzati insieme al figlio Giandomenico. Proseguendo ancora, si incontra Villa Almerico Capra, chiamata da tutti “La Rotonda”, la villa più famosa progettata da Palladio. Una curiosità: il milionario palestinese Munib al Masri nel 1998-2000 nei pressi della città di Nablus ne ha fatto costruire una copia perfetta, chiamandola House of Palestine. Lasciando Vicenza, le ho promesso di ritornare presto. Lo farò, con immenso piacere.

 

Articolo di Gianna Testa, pubblicato su Confidenze n. 12/2021

Foto: Shutterstock

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