Non cadere!

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Le cadute sono tra le prime cause di morte accidentale e disabilità permanente. La popolazione anziana ne è quella più interessata. La buona notizia è che molte si possono prevenire.

Ogni anno, nel mondo, si verificano quasi 650.000 cadute fatali. Le cadute rappresentano la prima causa di morte accidentale nelle persone oltre i 65 anni, in ragione delle lesioni gravi che possono provocare, come le fratture ossee, tra cui una delle più frequenti, e critiche, è quella del collo del femore. Solo la metà degli anziani ospedalizzati dopo una caduta sopravvive oltre l’anno. Anche se non letali, molte cadute sono responsabili di anni di vita con disabilità e necessità anticipata di ricovero in residenze sanitarie assistenziali.

L’età è proprio uno dei principali fattori di rischio per le cadute, a causa dei cambiamenti fisici e cognitivi legati all’invecchiamento, nonché di ambienti non più adeguati alle mutate caratteristiche ed esigenze della persona: il 30-50% degli anziani va incontro ad almeno una caduta nel corso della vita. E più l’età avanza, più il rischio sale.

Oltre alle conseguenze per il singolo, le lesioni provocate dalle cadute hanno notevoli costi economici, considerata l’assistenza sanitaria che richiedono, spesso protratta per lunghi periodi. Dal momento che quella italiana è una popolazione che invecchia, valide politiche sanitarie tese a evitare le cadute potrebbero produrre per la collettività un risparmio di milioni di euro.

Mai come in questo caso, quindi, la prevenzione è tutto. Una maggior informazione su quali siano le soluzioni efficaci per ridurre il rischio di cadute e sugli accorgimenti per rendere gli ambienti di vita più sicuri è, anche a detta dell’Oms, l’Organizzazione mondiale della Sanità, il punto focale su cui dovrebbero puntare le strategie di prevenzione delle cadute.

Tra i comportamenti che ciascuno di noi può adottare per diminuire la probabilità di cadere, e di incorrere in conseguenze potenzialmente gravi, voglio segnalarti questi. Non è mai troppo tardi per metterli in atto, ma alcuni di loro assumono particolare significato se acquisiti persino prima di essere anziani.

Metti in cima alle tue priorità un po’ di esercizio fisico

Il senso dell’equilibrio può essere conservato, e addirittura migliorato, straordinariamente. La prima soluzione contro l’instabilità è garantirsi, fin dove possibile, il mantenimento della massa muscolare e della forza, che con l’età tendono fisiologicamente a declinare. Al di là di una dieta che contempli la giusta quota di proteine nobili, che ho descritto in tante altre occasioni, la pratica quotidiana di un’attività fisica, compatibile con la tua età e la tua condizione di salute, assolverà allo scopo e ti aiuterà nel contempo a conservare la densità ossea, rendendo lo scheletro meno vulnerabile alle fratture. Se hai bisogno di aiuto per iniziare, chiedilo a un fisioterapista.

Iscriviti a un corso di ballo, yoga o tai chi chuan

Danzare, fare yoga o dedicarsi al tai chi, l’antichissima disciplina cinese praticata tradizionalmente persino dai grandi anziani (magari li avrai visti anche tu, in Italia, allenarsi insieme in qualche parco cittadino), sono tutte e tre scelte perfette per incrementare realmente equilibrio, scioltezza e coordinazione. Iscriviti al corso che preferisci e seguilo con regolarità.

Guarda la tua casa con occhi nuovi

Un’abitazione non più adatta rischia di trasformarsi in un vero campo minato. Può essere emotivamente difficile sbarazzarsi di quel tappeto a cui tieni tanto e probabilmente non pensi sia ancora giunto il momento di aggiungere nel bagno un maniglione di sicurezza per ogni eventualità. Ma, fidati, è meglio pensarci prima che sia troppo tardi.

Controlla i farmaci che stai prendendo

Una ricerca appena pubblicata sulla rivista scientifica Pharmacoepidemiology and Drug Safety ha rivelato un’allarmante crescita della prescrizione di farmaci che aumentano il rischio di caduta tra gli anziani. Molti medicinali possono infatti influire sul senso dell’equilibrio, provocare vertigini o causare deplezione o ridotto assorbimento di nutrienti fondamentali anche per la stabilità, come il ferro. Tra i farmaci più implicati, alcuni antipertensivi, antidepressivi e sedativi. Confrontati con il tuo medico, valutando insieme a lui se è il caso di trovare alternative alla terapia in corso.

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