Due settimane in settembre di R.C. Sherriff

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La splendida normalità di una famiglia, il ritratto dei giorni della nostra vita

Il signor Stevens rimase sdraiato per un po’ con gli occhi fissi sulla fessura di luce che splendeva tra le tende della finestra della camera da letto. Era abbastanza chiara da riempirlo di speranza, ma sapeva quanto potesse essere ingannevole quella striscia di luce. Aveva visto mattine piovose in cui il cielo brillava e sprigionava un fascio luminoso attraverso le tende, eppure dopo averle tirate era rimasto stupefatto nel ritrovarsi davanti una pioggerella inclemente. Rimase in ascolto, e l’assenza di sgocciolii rafforzò la sua fiducia. Sarebbe stato davvero tutto molto diverso con il bel tempo. Sotto certi aspetti, naturalmente, se proprio doveva piovere sarebbe stato preferibile che lo facesse durante la partenza piuttosto che dopo l’arrivo al mare, perché gran parte di quel primo giorno la trascorrevano al riparo nelle stazioni o a bordo del treno. Eppure c’era qualcosa di davvero splendido nel partire sotto un cielo sereno e guardare fuori dal finestrino del vagone una campagna inondata di sole. Una lieve brezza sospinse le tende verso l’interno della camera, e la sua speranza si trasformò in certezza, perché non si sentiva il fruscio della pioggia contro i vetri. Saltò giù dal letto, tirò le tende e lentamente sorrise. Non ricordava di aver mai visto una mattinata così perfetta per la partenza. L’anno prima soffiavano raffiche di vento incerto, e il cielo era solcato da nuvole dense, ma quella mattina il tempo era bello, l’aria calma; uno strato sottile di foschia si stendeva sul prato e il cielo era di un limpido azzurro. Il sole del primo mattino che brillava tra le case accendeva le foglie del melo di un lieve splendore. Che bello iniziare con una giornata così!”

Sia lode a Ishiguro e ovviamente sia lode a Sherriff. Durante il primo periodo della pandemia, nella primavera del 2020 The Guardian intervistò alcuni scrittori chiedendo loro dei consigli di lettura che potessero essere d’aiuto in un momento così inaspettato e difficile per l’intera umanità. Il premio Nobel Kazuo Ishiguro fece il nome di un romanzo pubblicato negli anni ’30, un romanzo che ai tempi riscosse un grande successo e che divenne un best seller ma che poi finì come spesso accade un po’ nel dimenticatoio. Sulla fascetta dell’edizione italiana sono riportate le parole di Ishiguro: “Il romanzo più confortante e pieno di vita che mi venga in mente. La meravigliosa dignità della vita di tutti i giorni è stata raramente catturata in modo più delicato”.

È settembre, finalmente. Il signor e la signora Stevens si accingono a partire per le vacanze al mare, quindici giorni a Bognor Regis, il luogo dove trascorsero la loro luna di miele e che li catturò a tal punto da ‘costringerli’ a tornare sempre, prima soli, poi con la prima figlia Mary, poi con Dick e infine anche con Ernie.

In questo romanzo accade la splendida normalità di una famiglia, accade lo splendore dei giorni tra parentesi, quelli che staccano dalla quotidianità e conservano nel tempo il segno di impronte più profonde. In questo romanzo accade una magia: già dalla prima riga (ma in realtà già dalle sei pagine tratte dall’autobiografia dell’autore messe in apertura e che raccontano la genesi di questo romanzo) diventi un membro della famiglia e insieme a loro ti ritrovi al numero 22 di Corunna Road, la sera prima della partenza, a condividere le emozioni collettive e quelle personali, le attese per un tempo – quello di ogni vacanza – eccezionale e insieme delicatamente malinconico. Poi Sali sul treno. Poi entri nella casa che ti ha aspettato per un anno. Senti l’odore delle tende e della stoffa del divano. Apri le finestre e l’aria del mare arriva, arriva davvero. Corri in spiaggia per affittare la cabina e, era stato un anno di buoni guadagni, ricordi l’anno in cui era stato possibile optare per quella grande, con la veranda. Cammini con i piedi nell’acqua gelida, ti perdi nei pensieri. Ti siedi al bancone di un pub, ritrovi un paio di occhi che un tempo ti avevano fatto quasi vacillare.

Cosa accade in questo romanzo? Nulla. Tutto. Accade un ritratto dal vero – minuzioso ma mai noioso, mai pesante – dei giorni della nostra vita. Accade settembre.

R.C. Sherriff, Due settimane in settembre, Fazi Editore

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