Guardaci di F.L. Toma

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Un romanzo coraggioso e durissimo che racconta la quotidianità della coppia e le distanze tra noi e noi stessi

Sheila Bogdasarian è una donna pericolosamente magra con un accenno di baffi. Ha un timbro acuto e nasale e insegna all’asilo. Dall’aspetto e dalla voce nessuno la definirebbe una bomba da materasso. Ma secondo Paul Bogdasarian la moglie è insaziabile. Secondo Paul Bogdasarian le donne non manifestano una passione simile perché hanno perso di vista se stesse nella parte più profonda del loro essere. Secondo Paul Bogdasarian quelle donne hanno solo bisogno di un uomo gentile, sensibile e premuroso che faccia capire loro chi sono veramente. Secondo Paul Bogdasarian, Paul Bogdasarian quanto a intelligenza emotiva è un genio. Fa conoscere la vera sé stessa alla moglie con regolarità in camera da letto. Fa conoscere la vera sé stessa alla moglie piegata sull’ottomana del soggiorno. Fa conoscere la vera sé stessa alla moglie sul tappeto del salotto. Sheila Bogdasarian proprio l’altra sera l’ha afferrato per la camicia dicendo, Prendimi nel seminterrato, così sono andati al piano di sotto e lui le ha fatto conoscere la vera sé stessa accanto alla sega circolare da banco. Dopo una conversazione di quel genere con Paul Bogdasarian, Martin è rientrato a casa e si è insinuato dietro Lily mentre lei stava preparando la cena. Aveva intenzione di strofinarle il naso sul collo e poi farle conoscere la vera sé stessa sul linoleum della cucina”.

Intanto i protagonisti del romanzo non sono Paul e Sheila ma Lily e Martin. Senza entrare troppo nello specifico posso dirvi però che questo piccolo abstract dice moltissimo del coraggioso romanzo di Toma, dice molto in merito alla forma nuda, grottesca, dice molto anche sul contenuto, una trama tentacolare che a tratti si rilassa e a tratti si contrae.

Martin ha visto per la prima volta Lily a una cena. Lily ha visto per la prima volta Martin parecchio tempo dopo, in una tavola calda. Lei gli aveva chiesto la cortesia di passarle la saliera. Saliera che era finita a terra. Martin sarebbe dovuto diventare un fisico e grazie alla sua tesi spiegare la natura dell’universo e le vie dell’Onnipotente oltre ogni ragionevole dubbio. Tutto era filato liscio fino a pagina 118 ma a pagina 119 si era bloccato. L’Universo da chiaro era tornato ad essere un mistero. Martin avrebbe voluto sposare Wendy Chalmers. “Lascia tutto e vieni con me a New York” le aveva proposto quando per mettere riparo alla fine della sua futura carriera accademica aveva accettato di entrare nel mondo della finanza. Wendy aveva detto no, però.

Lily, unica e ultima figlia in una nidiata di maschi, si è dovuta costruire una fortezza intorno per sopravvivere. Sua madre è un’alcolizzata, lo è sempre stata, suo padre era ipercritico. Lily sente l’occhio del giudizio e della persecuzione su di lei sempre, ovunque.

Martin e Lily si sposano. A fatica riescono ad avere due gemelli. Sono fortunati, si ripetono in continuazione. Sono lontanissimi l’uno dall’altra, in realtà. Quando la tata Paloma decide di lasciare il lavoro per seguire l’amore i due la rimpiazzano con la giovanissima Maeve. Maeve sa far divertire i bambini, sa stirare, sa cucinare. Maeve sa guardare. E non solo. Perché chi guarda sa anche immaginare. E chi sa immaginare conosce la strada.

Un romanzo durissimo, coraggioso, drammatico: e parla delle distanze tra noi e noi stessi, pianeti diversi. Orrore puro che scorre fra le righe che raccontano la quotidianità di una coppia come tutte. Solo per chi ha un cuore allenato e muscoli pronti.

F.L. Toma, Guardaci, Bompiani

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