Le tre vedove di Cate Quinn

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Un crime fenomenale, dal ritmo serratissimo con tre voci a rincorrersi senza tregua

Las Vegas al mattino presto è un posto strano. Come una città di zombie. Tanta gente in giro a piedi, ma non molto presente, se capite cosa intendo. Le luminarie sono ancora accese però hanno un’aria sbiadita, come se fossero un’imitazione di quelle vere. Rachel, che vede questa città per la prima volta, ha una faccia sbalordita. Probabilmente non riesce a capacitarsi che le donne possano uscire vestite in quel modo. (…) Fa molto caldo per essere così presto, soprattutto contando che siamo in autunno. Avevo dimenticato questo lato di Las Vegas. Da queste parti il tempo è pigro: un po’ più caldo, un po’ più fresco, ogni tanto cambia idea, niente di che. Nello Utah invece le stagioni arrivano in orario. Sole cocente, pioggia a catinelle, neve. Tutto al momento giusto. (…) L’ultima volta che sono stata qui ero con Blake, prima del matrimonio. Lo convinsi a organizzare una festa di addio al celibato, noi due soli. Anche se con le altre mogli faceva sempre il serio, in realtà Blake era allegro e divertente”.
Lei è Tina, all’attivo 43 arresti e un matrimonio. Lei è la terza moglie. La prima è Rachel. La seconda è Emily. Il marito è Blake. No, aspettate. Blake non era divorziato. Blake, Blake Nelson, era un fedele appartenente alla Chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni. Nonostante la poligamia non sia più legale, non completamente e non come lo era un tempo (resistono dei gruppi, nello Utah meridionale, che ancora ammettono la pratica con un massimo di sette mogli per marito), Blake si è trasferito nel deserto e ha sposato tre donne. Prima Rachel, dopo sei anni Emily e poi Tina. Le ha portate a vivere in un vecchio ranch. A Rachel, la prima moglie, spetta un ruolo fondamentale: preparare cibi in scatola da conservare in attesa dell’apocalisse. Per farlo in modo impeccabile, Blake le ha regalato una macchina inscatolatrice gigantesca. Blake è rappresentante della casa produttrice dei famosi macchinari: quella che ha regalato a Rachel, Rachel la prima moglie, era da buttare via perché fallata. Ma Blake ha le mani d’oro. E nonostante un rumore assordante e il pericolo di inscatolare anche chi dovesse avvicinarsi solo mezzo millimetro più del consentito funziona che è una meraviglia. Nel magazzino ci sono verdure e carne compressa per anni e anni.
Povero Blake! Una mattina è stato ritrovato impiccato alla cinta dei propri pantaloni ad un ramo di un albero vicino al fiume dove andava sempre a pescare. La lingua triplicata per grandezza e blu, gli occhi esplosi per la pressione, il cranio fracassato e un dito, l’anulare sinistro, finito chissà dove. Insieme all’anello che si era fatto infilare tre volte da tre mani diverse.
Rachel, Emily, Tina. Le tre vedove.
Chi ha ucciso Blake? È stata Rachel, la prima moglie? O la piccola, esile, bugiardissima Emily? Oppure Tina, Tina che sapeva come far impazzire di piacere suo marito?
Ritmo serratissimo, montaggio strepitoso con le tre voci a rincorrersi senza tregua. Un crime fenomenale.

Cate Quinn, Le tre vedove, Einaudi

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