Mi amo ti amo di María Esclapez

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Un saggio che aiuta a riconoscere le relazioni tossiche, la dipendenza e gli abusi emotivi, per condurci a una relazione sana.

Tiziana Pasetti

Trama – María Esclapez è una  psicologa clinica, sessuologa, terapeuta di coppia e sex coach. Collabora con numerosi quotidiani e riviste e migliaia di persone la seguono sui social. In questo saggio racconta la sua esperienza professionale e anche quella personale: anche lei ha amato, ama, in questi tempi che fortemente reclamano un protagonismo alla pari all’interno delle relazioni. Relazioni che invece sempre più tendono a sbilanciarsi a favore dell’uno o dell’altro soprattutto quando a incontrarsi (si fa per dire perché in realtà un incontro reale non è possibile mai) sono due tipi di personalità che si attraggono fortemente: quella narcisista e quella empatica. È all’interno di questo circo degli errori e degli orrori che le relazioni intossicano deturpando il senso e la funzione dello stare insieme. Come riconoscere le relazioni tossiche e la dipendenza e gli abusi emotivi che scatenano, quali fasi attraversa l’amore, quali sono i miti dell’amore romantico, cos’è davvero la gelosia, come ‘rompere’ l’incantesimo stregato e come diventare parti attive nella decisione di uno stile di attaccamento che conduca a una relazione sana: tutto questo spiegato con un linguaggio scorrevole, semplice, senza eccessivi tecnicismi, ricorrendo a numerose storie di vita (soprattutto quelle che oggi vivono l’amore per metà attraverso la comunicazione social).

Un assaggio – Il benching è un’altra forma di maltrattamento emotivo che equivale al lasciare una persona “in panchina”. Per comprendere la questione dal punto di vista dell’aggressore, fare benching significa non essere abbastanza chiari con l’altro e restare costantemente a metà strada fra il rifiuto e l’interesse. Dal punto di vista della vittima, invece, nel momento in cui diventa il piano B o la seconda scelta di qualcuno, quel qualcuno le sta facendo benching. La persona che fa benching vi tiene “lì”, bloccati in panchina nel caso in cui il suo piano A non vada in porto. L’unica ragione per cui gli interessate è questa: vi cercherà solo quando vorrà passare il tempo nell’attesa che si realizzi il piano A. vi contatterà di tanto in tanto per capire se siete sempre in attesa, il che lo/la fa sentire più sicuro/a. e voi dovrete accontentarvi delle briciole, a meno che non gli mettiate dei limiti. Per questo, se qualcuno si è comportato così con voi, ha mancato alle proprie responsabilità affettive, non è stato sincero e non gli è mai importato granché di ciò che sentivate. Di conseguenza, se vi accorgete che una persona vi parla solo di tanto in tanto, con l’atteggiamento del “sì, ma anche no”, non passa molto tempo con voi, scompare (fa ghosting) e dopo qualche giorno ricompare come se niente fosse, credetemi: non le interessate, si limita a tenervi in panchina.

Leggerlo perché – Di relazioni tossiche si parla tanto ma in modo poco conforme. Sembra quasi che chi in qualche modo finisce in queste storie sia o un grande cattivo o un grande stupido (a seconda del ruolo assunto all’interno della coppia): non è così. Si finisce nelle storie incasinate perché ci giochiamo molto nei primi istanti di un incontro, quelli che sono i momenti meno sinceri, quelli dove tutti ci impostiamo per presentarci al meglio di quello che non siamo e ottenere la maggiore soddisfazione in termini di adulazione e sogno. I segni del risveglio arrivano subito: possono essere una conferma di un’armonia o la sua totale negazione. Restare in un rapporto inesistente, scostante, sciatto è un’offesa alla nostra bellezza, all’allegria, alla sensualità. Il mondo è diventato alla portata di tutti, non c’è più bisogno di accontentarsi come ai tempi delle grotte o dei piccioni viaggiatori o dei treni regionali. Coraggio. L’amore è una scelta, una voglia, una risorsa. Qualcuno vi mette in panchina, sparisce, sfrutta le vostre energie, ritorna, vi racconta di altre storie in continuazione, mentre abbraccia voi vi parla dell’ex, passa dal cercarvi in continuazione alle scuse dell’ultimo minuto per non incontrarvi, passa dal ti amo ai grugniti, non vi chiede mai nulla di voi ma è sempre e solo un tutto ‘io io io io io’? Vogliategli (e vogliatevi) un gran bene andandovene. Non cercate i motivi, non fate domande, non serve, non insistete, non ridicolizzatevi. Lasciate libero chi già non c’è. Lasciatelo libero di non usarvi più.

María Esclapez, Mi amo ti amo, Mondadori

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