Alla ricerca del magico battito

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Nell’editoriale del n. 6 ricordiamo la vicenda di Mario Bartoli, l’uomo che sta cercando da vent’anni la persona che ha avuto in dono il cuore da suo figlio Christian, morto a diciassette anni. Confidenze ne aveva parlato già nel 2016 in una storia vera che abbiamo ripubblicato sul blog: I doni infiniti di Christian

 

Nel gennaio di vent’anni fa, Mario Bartoli, 62enne pensionato di Livorno, perse per aneurisma cerebrale suo figlio Christian di 17 anni e, per trovare un disperato senso alla tragedia, decise con la moglie

di donarne gli organi, salvando ben sette vite. Da quel drammatico momento e da quel gesto straziante e generoso, Bartoli ha costruito una straordinaria catena di atti d’amore in memoria di Christian,  attraverso l’impegno totale nel volontariato (insieme all’inseparabile lupetta Kyra) per regalare attimi di serenità e sorrisi ad anziani dimenticati, bimbi autistici o ricoverati,
ai malati. Per due decenni, tuttavia, l’uomo ha taciuto il suo desiderio più grande: risentire il “magico battito” del cuore di Christian, vero motore del suo attuale, instancabile, donarsi agli altri. In un’intervista dell’agosto scorso al quotidiano Il Tirreno afferma: “(…) sin dall’indomani dell’espianto ebbi la voglia di sapere dove avrebbe battuto il cuore di Christian, ma (…) non dovevo in alcun modo turbare l’esistenza di chi iniziava a vivere una nuova vita (…) soprattutto (…) che si sentisse (…) in debito perenne”. Ora però qualcosa è cambiato:

la storia scovata nel Web di un padre americano che per risentire
il cuore di sua figlia impiantato in un’altra persona, ha percorso 4000 chilometri in bicicletta, ha spinto Bartoli a rompere il silenzio
e a lanciare un appello sui quotidiani, seguito il 19 gennaio scorso (anniversario della morte di Christian) dall’affissione di quattro enormi teloni in altrettante zone di Livorno con la scritta: “Dove sei magico battito?”. Della persona che dal 1998 vive grazie al cuore
di Christian, si sa soltanto che è un uomo, in buona salute, che oggi ha 71 anni. La legge vieta a Bartoli di conoscerlo, ma non il contrario. La speranza è che l’uomo che conserva il “magico battito” di Christian abbia la forza di esaudire il sogno di suo padre, ma la questione, com’è immaginabile, è delicatissima. Credo si mettano in moto le emozioni e i sentimenti più disparati, imprevedibili, ingiudicabili.
Se provo a mettermi nei panni di quell’uomo, sento che non saprei cosa dire e come. Avrei il terrore di troppo dolore, di non reggere
un confronto così forte, di sentirmi in colpa, di non essere all’altezza di tanta gratitudine, di tanto amore. No, sinceramente, io non vorrei incontrarlo. Eppure, nonostante tutto questo, vi assicuro che lo farei. Metterei da parte me stessa e lascerei che la sua mano potesse risentire il “magico battito” che, ogni giorno, ogni minuto,
da vent’anni, sente risuonare ininterrottamente nell’anima.   

Confidenze