Io e il buon Dio

Mondo
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Il mio rapporto con la religione è stato definitivamente compromesso da mia nonna. Vi racconto come e perché

Non appartengo a nessuna religione. Nata cattolica, la penso come William Blake: “E allora gli uomini dimenticarono / che ogni deità è nel cuore dell’uomo”.

Peccato, sarebbe stato così comodo continuare a credere al catechismo! Tutto risolto. La vita eterna, e soprattutto rivedere i morti, stare per sempre con chi amiamo, che bellezza. Uno muore e invece di scomparire va in un altro mondo senza inquinamento, senza sterminio dei poveri, si guarda intorno e ci sono tutti, pure i bisnonni mai conosciuti, e gli amici, to’! c’è anche Angelina Spinoni che suona l’arpa,  Valeria Camagni che si fa i ricci eterni, Susanna Barbaglia circondata dai cani immateriali del Paradiso, che magari non è noioso come ce l’hanno descritto (un pensionato di lusso, immobile).

Persi i contatti con il Dio cristiano per via della nonna, una fondamentalista armata di rosario. Mi aveva cresciuta con il terrore dell’inferno con cui Egli ci minaccia, e me lo aveva reso antipatico fin dall’inizio. Quanti schiaffi ho preso nel Suo nome!

A sentire lei, Dio ci aveva proibito tutto. Era peccato amare, odiare, mangiare, ridere e pensare. Vivere era peccato. Una sola cosa ci poteva salvare, l’obbedienza. Stare a capo chino, l’unico trucco per non essere dannati.

«Ma allora», le chiedevo, «che ci ha creati a fare»? E lei «Zitta, che Lui ti punisce!». Intanto mi puniva lei. Ma ero fortunata perché ero battezzata, mentre i bambini non battezzati venivano scaraventati al limbo, anche quelli della foresta amazzonica che non potevano saperne niente di Gesù, condannati alla noia eterna, alla non-vita.

La nonna era semianalfabeta, ma ne sapeva più del Sant’Uffizio. Istruita dal parroco, quando ero grande mi buttò Sartre dalla finestra, nel torrente. Mi mandava a scuola dalle Francescane del Bambin Gesù, che bastonavano le orfane con la riga finché non si spezzava, e allora le castigavano lasciandole senza cena (noi esterne pagavamo, e non ci toccavano). Così, senza nemmeno sospettare l’esistenza di Voltaire, capii che le suore non credevano in Dio, ma nel Diavolo. Confusi la fede coi suoi ministri, e la perdetti. E con essa la speranza di rivedere i morti. Ma ci sono altri modi per richiamarli fra noi. Continuare ad amarli, per esempio.

 

 

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