Torna la giornata nazionale contro il bullismo

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Quest’anno la Giornata Nazionale contro il bullismo scolastico del 7 febbraio cade in un momento particolarmente delicato. I ragazzi sono stati costretti a un blackout di rapporti sociali e frequentazioni scolastiche dal quale si stanno riprendendo solo in queste ultime settimane, ma la virata verso un uso sempre più intenso degli strumenti digitali è stata inevitabile e ha inciso pesantemente sui loro comportamenti nella vita quotidiana. Proprio qualche giorno fa sono passate in televisione le immagini di un ragazzino di 15 anni della periferia milanese, “bullizzato” da un gruppo di coetanei in una vero e proprio pestaggio organizzato per aver zittito un compagno di classe che disturbava durante una lezione di didattica a distanza.

Le immagini riprese da una telecamera di sicurezza mostrano il branco che aggredisce il ragazzo per “dargli una lezione”. Un segnale evidente di come certi comportamenti non cambino neppure durante il lockdown, ma se mai peggiorino.

Alla vigilia di questa giornata, introdotta dal Governo Gentiloni nel 2017, in concomitanza con l’avvio della legge contro il cyberbullismo (legge 71/2017) il Centro Studi di Fondazione Carolina, la onlus che da anni si batte per rendere più sicura la rete ai ragazzi, diffonde gli ultimi dati sulle richieste d’intervento arrivate alla loro associazione.

Nel periodo da febbraio a giugno 2020, coinciso con i mesi del lockdown c’è stata una crescita fino a cinque volte della media del numero delle segnalazioni gestite ogni mese, prima della pandemia, in particolare sono stati registrati:

40% di casi di Cyberbullismo tradizionale

35% di Cyberbullismo verso docenti e Zoombombing

10% di gruppi illegali Telegram

6% di Sexting

4% info rapporto genitori-figli

3% Revenge Porn

2% adescamento

“Il pericolo è lo stesso che abbiamo compreso al termine del primo lockdown, una lenta e inesorabile discesa verso la fabbrica di Hikikomori: ragazzine e ragazzini che delegano alla dimensione digitale tutta la loro vita e che, difficilmente escono dalla propria camera” denuncia Ivano Zoppi, segretario generale di Carolina Onlus.

“Gli effetti della pandemia hanno determinato un rapporto con le nuove tecnologie sempre più stretto. Perché la nostra abitazione non è più solo rifugio e focolare, ma è diventata anche il nostro ufficio, il nostro cinema e la nostra scuola. In questo contesto, tra le categorie più a rischio ci sono certamente i teenager, in particolare i preadolescenti. Una fragilità più psicologica che fisica, che vede ragazze e ragazzi nel ruolo dei pionieri di terre inesplorate, in cui al posto dello zaino si prepara la scrivania, in cui perfino le feste si organizzano in chat e dove tutto è online” conclude Zoppi.

Ma se le famiglie sono in difetto nell’abbandonare spesso i figli alla giungla digitale, viene da chiedersi cosa stiano facendo le grandi piattaforme social per contenere il problema che, come si è visto anche dai fatti di cronaca delle ultime settimane (vedi la ragazzina istigata al suicidio su TikTok), sembra essere loro sfuggito di mano alla grande.

Facebook è stato il primo a rendersi disponibile per aiutare i ragazzi a diventare i cittadini digitali responsabili e informati e ha sviluppato la piattaforma GetDigital, un progetto che comprende un sito online con guide digitali complete, delle risorse create ad hoc da esperti internazionali e un ciclo di workshop gratuiti.

Da parte delle istituzioni, il Ministero dell’Istruzione  promuove ogni anno la campagna “Il Nodo Blu – le scuole unite contro il bullismo” che prevede una serie di attività di informazione e formazione nelle scuole. Inoltre attraverso, Generazioni Connesse, il Safer Internet Centre italiano, coordinato dal Ministero dell’Istruzione, sono state lanciate le linee guida per l’uso positivo delle tecnologie digitali e la prevenzione dei rischi nelle scuole, con l’obiettivo di accompagnare scuole e famiglie nell’educare studenti all’uso positivo delle tecnologie digitali.

E poi ci sono i singoli appuntamenti previsti nelle scuole a livello locale: a Torino per esempio il Museo Nazionale del Cinema di Torino in collaborazione con la Rete “Passa la Palla” organizza per venerdì 5 febbraio proiezioni in streaming nelle scuole e incontri di approfondimento online con educatori ed esperti sul tema del bullismo e un’attività interattiva con gli studenti a cura della rete “Passa la Palla”. Inoltre la Mole Antonelliana il 6 e il 7 febbraio si illuminerà di blu con il logo della Giornata nazionale contro il bullismo, così come faranno molti altri monumenti delle nostre città.

Anche la Rai domenica 7 febbraio attraverso il canale per i ragazzi Rai Gulp trasmetterà il cortometraggio di animazione “Babou” e la clip musicale “Meglio parlarne” con i protagonisti della serie “Jams” che invitano i ragazzi ad affrontare bullismo e cyberbullismo cercando supporto negli amici e negli adulti.

Infine anche su Confidenze trovate una testimonianza a tema: la storia vera Non solo sono questo, dove parla Luca, il bullo della situazione, che spalleggiato da un amico ha preso di mira un compagno con atti di violenza, ricatti per poi passare al cyberbullismo su Instagram. Già perché bullismo e cyberbullismo ormai sono due facce della stessa medaglia, quella della sopraffazione sui più deboli, della violenza e prevaricazione.

Confidenze