Truffe on line: anch’io ci sono cascata

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Con il lockdown aumenta il tempo speso on line dalle persone tra social e siti di shopping. Ma le truffe sono dietro l'angolo, come dimostra la mia esperienza

In queste settimane di lockdown forzato in cui le nostre case sono diventate fortezze inespugnabili dove si svolge ormai l’intera giornata, aumenta vertiginosamente il tempo passato on line dalle persone, tra social network, shopping on line (ultimo baluardo rimasto dopo l’imminente chiusura dei negozi) ebook da leggere, videogiochi e film da scaricare.

Purtroppo di pari passo aumentano anche le truffe on line, un fenomeno che secondo un rapporto della Banca Centrale Europea (BCE), ammonta addirittura a 1,8 miliardi di euro all’anno. Tra i rischi più diffusi c’è il furto d’identità attraverso il cosiddetto phishing, che di solito è finalizzato a carpire i dati della carta di credito per fare acquisti a spese dell’ignaro utente. Ma ci sono anche i cosiddetti inganni sentimentali, che si concretizzano in richieste di denaro camuffate da improvvisi innamoramenti di baldi giovani (spesso di Paesi stranieri) per signore sole e  ben rifornite nel portafoglio.

Del tema parliamo su Confidenze dove trovate alcune testimonianze di persone cadute vittime di truffe di vario genere. Io voglio raccontarvi la mia esperienza in materia per farvi capire che nessuno è esente dal rischio. Mi considero in effetti un’utilizzatrice abbastanza esperta di Internet, avendone seguito lo sviluppo in Italia (in un’altra vita professionale) fin dai primi anni 90, imparando a destreggiarmi sui siti di shopping on line quando molte persone non sapevano neppure della loro esistenza. Diciamo che in vent’anni di acquisti sul web non ho mai subito una truffa, un tentativo di phishing, magari qualche inceppo sì (una volta mi arrivò la scatola di scarpe con dentro una scarpa sola…) ma sono sempre stata super attenta a scegliere solo destinazioni sicure e siti accreditati dove fare compere.

Eppure qualche mese fa sono caduta vittima della più semplice e immediata delle truffe: quella dell’acquisto d’impulso pubblicizzato dai social. La scorsa primavera navigando su Facebook in pieno lockdown mi era apparsa la deliziosa pubblicità di una lettiera per gatti con cuccia incorporata. Una specie di igloo colorato dove il micio poteva entrare da una porticina, fare i suoi bisogni senza distribuire la sabbietta a destra e a manca e poi uscirsene bello contento. Il video mostrava l’efficacia e la pulizia del sistema, il resto lo faceva il prezzo: 24,99 euro, una cifra alla portata di qualsiasi portafoglio, e le recensioni entusiaste a cinque stelle lasciate dagli utenti: “acquisto utilissimo, piaciuto al mio gatto”. “Spedizione perfetta, arrivata in tempo utile”.

Così al terzo giorno in cui mi è comparsa questa pubblicità (ricordiamoci che Facebook sa tutto di noi, il suo algoritmo è meglio di James Bond!) mi sono decisa a fare l’acquisto. Sono andata sul sito di Easygatto.com e ho comprato con la carta di credito la famigerata lettiera. Passata una decina di giorni, non vedendo arrivare nulla ho iniziato a cercare informazioni. E qui, come per magia ho constatato che il sito era sparito, non era più raggiungibile a qualsiasi ora del giorno e della notte. Ma come? E i commenti degli utenti entusiasti dell’acquisto? Fasulli anche quelli, creati ad hoc per adescare polli da spennare.

Mi è bastato fare un breve giro nel web per scoprire quante altre persone erano state tratte in inganno e frodate come me. La mitica lettiera non esisteva (o meglio ne esiste un modello simile venduto su Amazon da una società straniera ma al prezzo di 200 euro).

Non accontentandomi di finire nel parco buoi dei truffati ho fatto qualche ricerca in più su Whois e ho visto che al dominio corrispondeva una fantomatica società con sede in Francia, che guarda caso era già segnalata sulla banca dati di Signal Arnaques (uno dei principali siti di segnalazione di truffe on line).

Che cosa ho imparato da questa esperienza?

Primo che non bisogna mai affidarsi agli acquisti di impulso su siti sconosciuti e mai sentiti prima.

Secondo: prima di concludere l’acquisto è bene cercare in rete informazioni su quel prodotto e sull’azienda verificando cosa dicono altri acquirenti ma anche se la società è conosciuta e da quando esiste.

Terzo: mai fidarsi dei prodotti pubblicizzati su Facebook  (vi invito a guardare il docufilm Social Dilemma per capire meglio di cosa sto parlando). Nel mio caso la pubblicità di quel prodotto è girata su Facebook per almeno un mese da aprile a fine maggio, il tempo che serviva ai signori di Easygatto.com per rastrellare gli utenti sprovveduti, sfruttando uno dei punti deboli più facili da colpire nelle persone: l’amore indiscusso per il proprio animale e il desiderio di prendersene cura.

Per concludere, nonostante abbia fatto il disconoscimento dell’acquisto con la carta di credito non sono mai stata risarcita dei 24,99 euro persi e anche questo era stato studiato a tavolino: un prezzo basso che scoraggia chiunque dal lanciarsi in complicate denunce alla Polizia Postale per riavere indietro il maltolto.

Confidenze