Un adolescente su due è vittima di bullismo

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Il 7 febbraio ricorre la Giornata nazionale contro il bullismo, ecco i dati sul fenomeno dell'Osservatorio Indifesa Terre Des Hommes

 

Su Confidenze di questa settimana nelle storie vere trovate la testimonianza di Emma ( Emma pedala veloce di Francesca Osella), una bella signora che sfoggia una linea invidiabile e che non smette di macinare chilometri sulla sua cyclette. Eppure dietro quella persona risolta ci sono cicatrici indelebili e ferite mai rimarginate di una ragazzina che è stata vittima di bullismo da parte dei compagni di classe.

“Emma porchetta” era il soprannome appioppatole alle scuole medie, in quell’età infelice in cui tante ragazzine combattono con i chili di troppo e con un fisico non ancora sbocciato. E da allora sono iniziati per lei gli intervalli trascorsi da sola in classe a leggere, il mutismo a casa con i genitori a cui si vergogna a dire di essere stata presa in giro; i professori che intuiscono qualcosa, fanno la ramanzina ai compagni, ma di fatto non risolvono nulla e “l’adolescente solare lascia il posto a un automa, Io sono quella voragine che gli epiteti dei bulli hanno scavato dentro di me”. dice la protagonista.

Lunedì 7 febbraio ricorre la Giornata nazionale contro il bullismo e cyberbullismo, seguita a ruota l’8 febbraio da il Safer Internet Day: due appuntamenti annuali per ricordare a tutti l’importanza di estirpare certi comportamenti aggressivi e prevaricatori fin da quando si è bambini e insegnare ai nostri figli un uso corretto di Internet proprio per prevenire il cyberbullismo.

Stiamo uscendo da due anni pesantissimi che hanno visto gli adolescenti azzerare le relazioni personali, sempre più costretti tra quattro mura a confrontarsi solo sui social.

L’unico baluardo di contatto tra i ragazzi è rimasta la scuola che spesso però è il luogo principe dove si svolgono gli atti di bullismo insieme all’ambiente sportivo e agli spazi pubblici.

Lo conferma l’Osservatorio Indifesa Terre Des Hommes che ha appena diffuso i dati della ricerca realizzata da Terre des Hommes e OneDay, con l’aiuto di ScuolaZoo e delle sue community,  e che ha coinvolto più di 1700 ragazzi e ragazze dai 14 ai 26 anni in tutta Italia (questa volta includendo anche i profili Instagram di One Day e ZooItalia) .

Ebbene un adolescente su due ha subito bullismo e violenze psicologiche come offese razziste, bodyshaming, discriminazioni sull’orientamento sessuale e incitazione al suicidio.

Sette ragazzi su 10 non si sentono al sicuro quando sono sul web e la minaccia più temuta è proprio il cyberbullismo (lo dice il 68%) seguita dal revenge porn (60%), dal furto di identità e dallo stalking.

Ma soprattutto l’ 88% di loro dichiara di sentirsi solo o molto solo. Emerge un forte disagio psicologico: il 30% non si sente ascoltato in famiglia, e un altro 30% non si sente amato e non frequenta luoghi di aggregazione.

Dalle risposte dei ragazzi e delle ragazze che hanno partecipato all’Osservatorio emerge tutto il dolore provocato da bullismo e cyberbullismo, così come la sofferenza per la profonda solitudine provata in questo momento storico; solo una minima parte di loro ha ricevuto qualche forma di aiuto quando è stato vittima di bullismo: su più di 11.000 risposte, solo 2.995 hanno detto di aver ricevuto aiuto, principalmente dai genitori, da amici, insegnanti, psicologi della scuola e allenatori sportivi.

Ciò nonostante i più giovani non mancano di fornire suggerimenti, riflessioni e stimoli per combattere questi problemi.

Dice Giada, 13 anni:

“Gli adulti dovrebbero stare attenti ai sentimenti nascosti dei ragazzi e nel caso notassero qualcosa di strano (tipo solitudine che è una delle ripercussioni del bullismo), dovrebbero dare importanza a questo sentimento e non rispondere che “la facciamo più grande del dovuto” o che “è normale perché è così che si forma il carattere”.

Per la Gen Z inoltre è fondamentale non restare indifferente e parlare sempre di più di questi temi con i coetanei, così come poter fare corsi di educazione all’emotività e partecipare a più iniziative di sensibilizzazione.

Ragazzi e ragazze riconoscono l’importanza di iniziare fin da subito a insegnare a bambini e bambine una cultura di rispetto e accoglienza verso l’altro e tra le proposte avanzate compare anche quella di coinvolgere i principali social network richiedendo loro di rafforzare i meccanismi di segnalazione di contenuti inappropriati. Nei prossimi giorni saranno tante le iniziative in corso per sensibilizzare le famiglie sul problema, Confidenze ritornerà sul tema aggiornandovi.

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