10 fake news sul Covid che nel 2022 non vorrei sentire più

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Le bufale sul Covid-19 e il vaccini hanno influenzato i comportamenti di tante persone, incidendo negativamente persino sul corso della pandemia. Fermiamole, per favore.

Come tutti, mi auguro che il nuovo anno veda la fine della pandemia e dei suoi terribili effetti. A questo risultato può contribuire – ne sono convinto – la lotta alla disinformazione su Covid e vaccini, un ambito in cui ciascuno dovrebbe fare la sua parte.

Ognuno di noi, infatti, ha una responsabilità, tutte le volte in cui, seppure in buona fede, ma con leggerezza, condivide sui social una bugia invece che una verità scientifica. Con un effetto domino, le bufale sono in grado di fare tanti danni, inquinando la comunicazione, contribuendo a confondere le idee e ingenerando nella popolazione paure irrazionali e comportamenti rischiosi.

Da biologo e professionista sanitario, e sulla scorta delle migliori evidenze scientifiche disponibili, voglio dirti con chiarezza alcune cose.

1 – No, vaccinati e non vaccinati non si infettano nello stesso modo
E’ vero che il vaccino non sempre evita l’infezione, ma i vaccinati si infettano meno, e infettano meno gli altri. Aspetto ancora più importante è che la vaccinazione ci protegge dal Covid grave e dai suoi esiti non di rado fatali. Scongiura anche il rischio di farci finire in terapia intensiva, sottraendo letti a chi soffre di altre condizioni che mettono a rischio la vita: infarto, ictus, conseguenze di incidenti e tutto il resto.

2 – No, in terapia intensiva non ci sono soprattutto i vaccinati
E’ una delle bugie più clamorose, completamente smentita dai fatti. Il report di pochi giorni prima di Natale della Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere attesta che i pazienti ospedalizzati per Covid-19 sono sempre più soggetti non vaccinati. Tra loro raddoppiano anche i bambini, tutti non vaccinati. Rispetto ai vaccinati, per di più, i non vaccinati sono in media più giovani e senza altre patologie. Il numero dei vaccinati in terapia intensiva invece è in calo e si tratta sempre di pazienti con ultima vaccinazione risalente a oltre 4 mesi prima.

3 – No, i vaccini anti Covid non sono una “terapia genica”
Coloro che lo ripetono acriticamente su tutti i social avranno almeno una vaga idea di come sia fatto e funzioni il Dna, il codice genetico racchiuso in ogni cellula? Ne dubito, altrimenti non direbbero una castroneria tanto colossale. I vaccini a mRna non alterano in alcun modo i nostri geni, ve lo può garantire qualunque biologo.

4 – No, i vaccini contro il Sars-Cov-2 non sono sperimentali
Tutti i vaccini hanno completato l’intero iter di sperimentazione necessario per poter essere somministrati, con cui ne sono state verificate sicurezza ed efficacia. Se così non fosse stato, non avrebbero potuto essere autorizzati, analogamente a quanto avviene per qualsiasi altro farmaco. Il processo di sviluppo di questi vaccini è stato straordinariamente rapido grazie a uno sforzo tecnico-scientifico a livello globale che non ha precedenti nella storia della scienza. Inoltre, le tecnologie impiegate sono il frutto di decenni di ricerca precedente.

5 – No, non è probabile che gli effetti indesiderati dei vaccini anti Covid siano gravi
Gli oppositori del vaccino non mancano di enfatizzare le segnalazioni di eventi avversi registrati dalla Rete Nazionale di Farmacovigilanza. Omettono accuratamente di dire, invece, che la stragrande maggioranza di tali reazioni si limitano al semplice dolore nel punto di iniezione e/o a un lieve malessere, della durata massima di una manciata di giorni. Certo, in soggetti predisposti, sono possibili effetti anche gravi, come per tutti i farmaci e persino per gli alimenti. Ma, a parte casi davvero rarissimi, i danni alla salute che può fare il Covid sono molti di più, decisamente peggiori e soprattutto immensamente più frequenti di quelli connessi a eventuali reazioni ai vaccini. In Italia, i decessi dovuti a reazioni avverse al vaccino sono stati 16 (su 107 milioni di dosi somministrate), mentre le morti legate al Covid-19 sono oggi oltre 136.000. E’ infondato anche il timore di conseguenze negative dei vaccini sul lungo periodo. Deve tra l’altro tranquillizzare la considerazione che per nessun altro vaccino si sono mai manifestati effetti indesiderati dopo le otto settimane dalla somministrazione.

6 – No, la comunità scientifica sui vaccini non è divisa
Da una parte ci sono, concordi, tutte le autorità sanitarie internazionali e nazionali, le istituzioni e i comitati scientifici di ogni nazione del mondo, la quasi totalità dei professionisti sanitari del pianeta; dall’altra c’è uno sparuto gruppo di autoproclamatisi esperti, in cerca della notorietà perduta o che non hanno mai avuto e situati ai margini del consesso scientifico, quando non addirittura completamente fuori. Le loro affermazioni indimostrate, e spesso deliranti, vengono acriticamente diffuse da supporter privi di sufficienti competenze in merito ed amplificate grazie alla potenza dei social tanto enormemente da far sembrare tali posizioni credibili e degne di attenzione. Ma pure quando gridata una sciocchezza resta tale.

7 – No, non muoiono solo grandi anziani e malati cronici
Anche se fosse, sarebbe già preoccupante: una società umana degna di questo nome ha il dovere morale di proteggere innanzitutto i più fragili. Però, non è vero nemmeno lontanamente: i decessi riguardano ogni fascia d’età e pure soggetti in piena salute. Secondo dati dell’Istituto Superiore di Sanità, al 5 ottobre 2021 ammontavano a oltre 1600 i pazienti SARS-CoV-2 positivi deceduti di età inferiore ai 50 anni. Sono morti addirittura bambini, i soggetti meno vulnerabili al Covid: più di 800 decessi si sono verificati negli USA, 35 in Italia. Tutti lutti che si sarebbero evitati con la vaccinazione.

8 – No, la morte non è l’unica conseguenza grave del Covid
E’ il peggior effetto possibile, ma non è il solo. Ci sono pure i prolungati ricoveri in terapia intensiva, le compromissioni della salute anche irreversibili dovute alle cure mediche spesso pesanti necessarie agli ammalati gravi, nonché il long Covid, ossia gli strascichi dell’infezione sul lungo periodo, di cui ancora sappiamo poco, tranne che è in grado di incidere potentemente sulla qualità di vita. Il Covid, quando non uccide, può rovinare per sempre la salute.

9 – No, non è una dittatura sanitaria e non stanno violando i nostri diritti costituzionali
Molti di coloro che si oppongono ideologicamente al vaccino sono gli stessi che, nei mesi scorsi, hanno manifestato contrarietà pure all’obbligo di mascherina, alle misure di distanziamento sociale, al lockdown, in nome della libertà individuale. Costoro non solo conoscono poco la medicina, ma ignorano persino cosa realmente sancisca la Costituzione, ovvero (art. 32) che la salute non è semplicemente un diritto del singolo, è anche un interesse della collettività. E’ questo punto che ad esempio giustifica certi trattamenti sanitari obbligatori. Se viviamo in una comunità, dobbiamo rispettare le regole di cui la stessa si dota per proteggere se stessa e i suoi membri, che si tratti di fermarsi con il semaforo rosso piuttosto che dell’obbligo di differenziare i rifiuti, senza intenderle come limitazioni della libertà.

10 – No, i rimedi naturali non sono l’ arma migliore contro il Covid-19
Ve lo dico da esperto di naturopatia da 20 anni. Alimentazione sana, vitamine D e C, zinco, selenio, fitoterapici immunostimolanti, lattoferrina e quant’altro sono utili, ma non sufficienti. Le misure documentatamente più efficaci si chiamano mascherina, distanziamento, lavaggio delle mani e vaccinazione, a cui i rimedi naturali possono essere aggiunti (cosa che personalmente faccio e consiglio).

La verità è che con il coronavirus e le sue varianti dovremo convivere a lungo. Per questo, ammoniscono gli esperti (quelli veri), entro breve la popolazione si dividerà in due soli gruppi: le persone vaccinate e quelle che avranno contratto l’infezione, con effetti che nessuno può prevedere.

Confidenze