Che buona, l’uva! Ma fa ingrassare?

Natura
Ascolta la storia

Succosa e dissetante, l'uva è il frutto con cui salutiamo l'estate. Chi teme che il suo gusto zuccherino segnali un pericolo per la linea dovrebbe sapere che...

Neanche sulla vigna il tempo passa; la sua stagione è settembre e torna sempre”. Così Cesare Pavese ricordava i giorni della vendemmia. Magari non ci siamo mai cimentati con la raccolta dei grappoli e non possiamo contemplare i filari delle viti sulle colline, ma per tutti noi l’uva è uno dei frutti-simbolo di fine estate.

C’è però un pregiudizio che ricade su questo alimento e che si lega proprio a una delle sue caratteristiche più apprezzate: il sapore dolce, segnale di un quantitativo di zuccheri superiore a quello di altri frutti. Così, tanti di coloro che tengono sotto controllo il peso o hanno comunque bisogno di prestare particolare attenzione alla glicemia rinunciano all’uva, oppure si limitano a centellinare qualche acino a fine pasto un paio di volte a settembre, giusto per salutare il passaggio della stagione.

In realtà, quello dell’uva nemica della linea è uno dei tanti falsi miti che circolano sull’alimentazione. Gustare il frutto della vite non è certo come sciogliere una zolletta di zucchero nel caffè o addentare un pasticcino. Ogni “chicco” contiene vitamine, minerali e altri composti salutari (di cui non c’è traccia nello zucchero comune), insieme a un buon carico di fibre, responsabili del potere saziante dell’uva e capaci di rallentare l’assorbimento dei glucidi da parte del corpo.

Il risultato? Non solo l’uva è un alimento benefico che non fa ingrassare, ma la scienza ci dice che può perfino aiutare a dimagrire, specie se la si mangia in apertura del pranzo o della cena.

Il nesso tra il consumo di questo frutto e le ripercussioni sulla glicemia merita una lettura più obiettiva: ricerche recenti hanno dimostrato che certe molecole presenti nell’uva, tra cui la quercetina e alcune catechine, hanno effetti modulatori della concentrazione degli zuccheri nel sangue e protettivi nei confronti del diabete di tipo 2.

Una nota a parte va poi riservata all’uva nera e riguarda il suo contenuto di resveratrolo. Questo principio attivo, concentrato soprattutto nella buccia delle varietà violacee dell’uva, possiede spiccate proprietà antiossidanti, utili per difendere cuore e arterie, ridurre il rischio di tumori, rallentare l’invecchiamento (non a caso compare tra gli ingredienti di molte creme anti-rughe).

Insomma, ci sono tanti motivi per approfittare dell’uva e nessuna valida ragione per privarsene. Commette invece un errore chi preferisce abitualmente il vino alla materia prima. In questo caso, sì che si introducono calorie “vuote”, insieme a una sostanza tossica per il fegato e tutto l’organismo.

Confidenze