Cure naturali: quando c’è da fidarsi (e quando no)

Natura
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I rimedi e le medicine naturali possono costituire un’opportunità preziosa per la salute e il benessere. A patto di essere in grado di “separare il grano dal loglio”

Se dovessi raccontarvi la mia esperienza su cosa pensano le persone delle soluzioni non farmacologiche né chirurgiche per star bene (insomma, le cure naturali), non esiterei a dirvi che la maggior parte di loro rientra in due opposte categorie.

 

Da un lato ci sono i soggetti che hanno un’avversione profonda per i farmaci, che (s)parlano di loro definendoli spregiativamente “la chimica” (come se poi ci fosse qualcosa su questo pianeta non composto da elementi chimici…), che considerano medicine, cure sanitarie, interventi chirurgici, chemioterapia e tutto il resto come il male assoluto, in ragione dei loro potenziali effetti indesiderati e perché avrebbero l’unico scopo di arricchire le multinazionali farmaceutiche. Credono che ogni esigenza di salute possa essere affrontata in modo naturale, compreso usare la propoli al posto dell’antibiotico dopo un’operazione chirurgica (giuro, mi è stato chiesto personalmente).

 

Sull’altro versante si trova chi le erbe non le vuole neanche sul balcone. Per costoro – in genere si tratta di medici di vecchia scuola, ma anche di semplici consumatori – terapie e trattamenti naturali sono puro inganno, che agiscono, al massimo, per suggestione: dal bagnoschiuma all’aloe alla cura ayurvedica vecchia di 5.000 anni, passando per integratori alimentari, tisane, tecniche corporee e la restante, infinita pletora di discipline e medicine “alternative”, tutto viene messo, senza guardare per il sottile, nello stesso calderone delle favole per ingenui.

 

Naturalmente sbagliano sia i primi che i secondi. Ai “fanatici” del naturale sempre e comunque sfugge che ci sono moltissime circostanze in cui l’unica possibilità di intervento efficace è rappresentata dai farmaci o dalle operazioni chirurgiche; chi lo nega non solo dimostra, in un colpo solo, di conoscere poco sia le potenzialità dei rimedi naturali che quelle dei farmaci, ma rischia pure di farsi davvero male.

 

I denigratori a oltranza del naturale dovrebbero invece sapere che tanti rimedi naturali sono tutt’altro che placebo e la loro efficacia è riconosciuta da studi clinici specifici. Senza qui poi voler menzionare il loro impiego, a volte persino millenario, nelle medicine tradizionali di diversi Paesi: ritenere che strumenti utilizzati proficuamente da tempo immemore siano privi di valore solo perché non sempre interpretabili secondo i canoni della moderna ricerca scientifica è un po’ superbo, se non sciocco.

 

Ecco allora come vi suggerisco di procedere se volete usare in modo consapevole fitoterapici, nutraceutici, agopuntura, riflessologia o qualsivoglia altra disciplina o soluzione naturale.

 

1. Lasciate perdere siti web e professionisti che vi promettono cure miracolose, che cercano di vendervi false speranze, che affermano che le piante o altri rimedi non farmacologici, in quanto appunto naturali, non possono essere nocivi. Si tratta di incompetenti nella migliore delle ipotesi, di truffatori nella peggiore. Se poi vi imbattete in qualche terapeuta alternativo che manifesta estrema ostilità verso la medicina convenzionale o addirittura vi invita a sospendere le cure mediche in corso, salutatelo immediatamente.

 

2. Guardate tuttavia con prudenza anche chi non conosce altra soluzione che il farmaco o il bisturi, è capace solo di intervenire con l’artiglieria pesante anche quando sarebbe sufficiente entrare in punta di piedi e ha probabilmente la necessità di ampliare un po’ le proprie competenze professionali. I medicinali sono strumenti preziosi, ma abusarne non è mai una buona idea. Se qualcosa può essere ottenuto grazie a modifiche dello stile di vite (e spesso è tantissimo), preferitelo. Migliorare la propria dieta (la “terapia” più naturale che esista) e ricorrere a specifici rimedi “dolci” in ottica integrata e globale, e non semplicemente pretendendo di sostituire l’antidolorifico farmacologico con l’arnica, può realmente cambiare il destino di molte malattie. Ignorarlo equivale a rinunciare a possibilità di intervento spesso enormi.

 

3. Adoperate sempre il buon senso senza basarvi sui “sentito dire” o sulle esperienze di altri. Non è affatto automatico che la misteriosa cura cinese che ha fatto tanto bene all’amica di vostra suocera abbia gli stessi effetti benefici anche su di voi. In più, molti rimedi naturali hanno specifiche controindicazioni, effetti indesiderati e interazioni farmacologiche: se soffrite di qualche patologia o seguite già una specifica terapia, non autoprescrivetevi alcunché e prima parlatene direttamente con un (vero) esperto.

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