Decalogo per un corretto uso degli integratori alimentari

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Pubblicato il “Decalogo per un corretto uso degli integratori alimentari 2019” del Ministero della Salute. Contiene informazioni utili, certo, ma anche qualche svarione... Vediamo meglio.

Visto che l’utilizzo di supplementi a base di vitamine, minerali, acidi grassi, amminoacidi e nutraceutici vari è sempre più diffuso – coinvolge quasi la metà degli italiani – nei giorni scorsi il Ministero della Salute ha emanato l’edizione 2019 del Decalogo per un corretto uso degli integratori alimentari: 10 consigli per un impiego consapevole, sicuro e utile di capsule, compresse, fialoidi a base di rimedi non farmacologici (lo trovate qui: http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_191_allegato.pdf ).

 

Lodevole iniziativa, certo, ma, leggendo alcuni punti del documento viene da chiedersi se chi ambisca a informare i consumatori sia sempre bene informato a sua volta. Esaminiamo insieme, allora, punto per punto, il Decalogo per un corretto uso degli integratori alimentari 2019 del Ministero della Salute, mettendone in risalto meriti e mancanze.

 

1 – Una dieta varia ed equilibrata fornisce tutte le sostanze nutritive di cui abbiamo bisogno

Già al primo punto troviamo due importanti errori. Sotto la dizione “integratori alimentari” vengono inclusi, per legge (che il Ministero dovrebbe conoscere…), tanti prodotti a base di piante e loro estratti. Difficile pensare di assumere con la dieta l’echinacea, piuttosto che l’artiglio del diavolo, il ginkgo o cento altre erbe, ovvero vegetali che non hanno alcun uso alimentare. Il secondo errore, invece, è relativo alla considerazione che, pur limitando il discorso agli integratori di vitamine, minerali e altre sostanze realmente presenti nei cibi, gli attuali criteri produttivi agronomici hanno portato all’impoverimento della qualità di suoli e colture. Inoltre, le trasformazioni industriali a cui molti alimenti vengono oggi sottoposti possono provocare un ulteriore depauperamento del loro capitale nutritivo originario. Il rischio che nel piatto arrivino cibi a diminuito contenuto di nutrienti è reale, anche per chi cerca di seguire una “dieta varia ed equilibrata”.

 

2 – Accertarsi che gli effetti dell’integratore rispondano alle proprie esigenze e non superare le dosi consigliate

Gli integratori alimentari possono rivendicare in etichetta solo i benefici autorizzati dalla Commissione europea. È comprensibile, anche se va detto che spesso le autorità regolatrici arrivano dopo (a volte, molto dopo…) a sancire ciò che da sempre avevano “intuito” la tradizione, la saggezza popolare, la pratica, la naturopatia, i medici “alternativi”.

 

3 – Leggere sempre l’etichetta, l’elenco ingredienti, le modalità d’uso, le avvertenze

Qui proprio niente da eccepire: l’uso consapevole piace anche a me.

 

4 – Consultare il medico per l’uso di un integratore se non si è in salute o si prendono farmaci

È giusto sincerarsi che non ci siano controindicazioni, ma come fanno al Ministero della Salute a ignorare che la competenza sugli integratori alimentari, nei pazienti in salute e in malattia, è anche di un altro professionista sanitario, ovvero il biologo nutrizionista? Questa figura è esperta in materia almeno tanto quanto il medico, il quale, anzi, non è automatico che abbia svolto studi sulla nutrizione e conosca bene gli integratori.

 

5 – Consultare il medico specialista per l’uso di integratori nei bambini e in gravidanza

Come al punto 4, ma persino più grave: ottimo sentire il pediatra e il ginecologo, tuttavia la legge affida al biologo nutrizionista la valutazione dei fabbisogni nutritivi ed energetici in ogni stadio della vita, inclusa l’indicazione di integratori alimentari. Si stenta a credere che al Ministero della Salute non lo sappiano.

 

6 – Naturale non significa innocuo

Questo lo avete sentito tante volte anche da me. Da scolpire a lettere di fuoco.

 

7 – Gli integratori non sono concepiti per la cura di patologie

Ok, ovvio, se no si chiamerebbero farmaci. Ma possono aiutare a ottimizzare il funzionamento di organi e apparati. E non di rado lo fanno egregiamente.

 

8 – Gli integratori da soli non fanno dimagrire

Anche qui, niente di nuovo per noi: non credo abbiate voglia di sentirmi affermare per l’ennesima volta che per perdere peso bisogna cambiare abitudini alimentari. Tuttavia certi integratori rappresentano un reale aiuto nel percorso di dimagrimento e i loro effetti sono spesso confermati da ricerche scientifiche. Un esempio tra i tanti? Il glucomannano.

 

9 – Anche agli sportivi gli integratori non sempre servono

Vero, con le considerazioni però già espresse sulle criticità dell’alimentazione odierna.

 

10 – Diffidare dagli integratori in vendita su internet presentati come “miracolosi”

Fare attenzione alle truffe on line è sempre opportuno, ma esistono ormai da anni farmacie on line e siti internet assolutamente affidabili che vendono integratori alimentari (e spesso pure a prezzi concorrenziali). Altro discorso sono quelle realtà che commercializzano prodotti “naturali” propagandandoli come miracolosi, a volte persino per patologie incurabili. Non abdicate mai al buon senso.

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