Frutta: 5 luoghi comuni a cui non credere più

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In estate la frutta non può mancare. Per consumarla nel modo più salutare dobbiamo però liberarci dei luoghi comuni. Come questi, che forse finora hanno ingannato anche te.

Fresca, succosa, dolce e colorata: la frutta in estate è praticamente irresistibile. Persino chi nel resto dell’anno stenta a consumarla, nella stagione calda trova facilmente almeno qualche varietà che incontra i suoi gusti. Eppure, sulla frutta grava una serie di bufale che rischiano di mortificarne il piacere del consumo o di farcela mangiare nel modo sbagliato. Provate a verificare se questi luoghi comuni stanno fuorviando anche voi.

1 – La frutta fa ingrassare

Spaventati dal suo sapore dolce, alcuni limitano fortemente la frutta, nella convinzione che possa avere ricadute indesiderate sul peso corporeo. Vero è che la frutta contiene zuccheri semplici, a volte in discreta quantità: fruttosio, ma pure glucosio e saccarosio. È chiaro quindi che esagerare non è consigliabile, altrimenti persino la frutta può fare ingrassare. Tuttavia, un frutto fresco (che non è né la marmellata, né il succo di frutta comprato al supermercato) non equivale a una bustina di zucchero: in un frutto ci sono fibre alimentari, acqua, vitamine, minerali, polifenoli antiossidanti, fitonutrienti vari e zero grassi o quasi. Tutto ciò rende la frutta da un lato uno degli alimenti a più basso apporto calorico che esistano (a parità di volume), dall’altro uno tra i più protettivi per la salute generale e verso specifiche malattie anche gravi, come quelle cardiovascolari o i tumori.

2 – La frutta fa dimagrire

Non sfuggirà, a questo punto, che sbagliano anche coloro che, all’opposto, credono di poter mangiare impunemente tutta la frutta che vogliono. Il carico di zuccheri legato a eccessivi introiti di frutta non è nocivo solo per la linea: rischia pure di far aumentare i trigliceridi, promuovere la steatosi epatica e facilitare il diabete. Alcuni frutti, poi, contengono più zuccheri di altri: fichi, uva, cachi, meloni, banane. Se state seguendo una dieta ipocalorica o soffrite di diabete o ne siete a rischio, un’attenzione nel consumo di questi alimenti potrebbe dunque essere opportuna (sempre tenendo presente che non dobbiamo aver paura della frutta, ma piuttosto… della brioche!). “L’ananas però brucia i grassi!”, sento già qualcuno esclamare. È convinzione diffusa, ma erronea: l’ananas, grazie a un enzima che contiene, la bromelina, ha la capacità di facilitare la riduzione degli edemi e dell’infiammazione e quindi può aiutare contro la ritenzione idrica. Ma non ha alcuna azione sui grassi, né fa dimagrire.

3 – D’estate va bene fare pasti di sola frutta

Se si tratta di un pasto una tantum, ci può anche stare. Sostituire sistematicamente il pranzo o la cena con la frutta non è invece una buona idea: la frutta non contiene né proteine né grassi, nutrienti che ci sono indispensabili per star bene e per rendere la nostra alimentazione completa e corretta. Meglio allora fare pasti leggeri, ma composti da tutti gli elementi necessari.

4 – È più sano consumare la frutta senza buccia

Questa affermazione è sbagliata, ma va spiegata. Della frutta dovremmo consumare ogni parte che può essere consumata: bucce e addirittura torsoli e semi. È tutta fibra, di cui la dieta media è carente, che sazia, tiene bassa la glicemia, riduce l’assorbimento dei grassi, facilita l’evacuazione e protegge dal cancro al colon. Buccia e sottobuccia, poi, sono spesso più ricche della polpa di vitamine, minerali e antiossidanti vari. Ci sono però due temi importanti. Il primo è che è necessario lavare sempre molto bene la frutta, con acqua (tanta e corrente), per rimuovere sporcizia ed eventuali patogeni, magari anche ricorrendo alle apposite spazzole, dal costo di pochi euro. Il secondo aspetto è che il rischio di trovare nella frutta residui di pesticidi impiegati in agricoltura è reale. Sbucciarla però non rappresenta una soluzione: fa perdere i suddetti composti benefici e non evita il rischio di ingerire residui di fitofarmaci, perché ormai in agricoltura si usano abbondantemente sostanze ad azione sistemica, ovvero pesticidi che, attraverso le foglie e le radici, penetrano in tutta la pianta e persino all’interno della polpa del frutto. Il mio suggerimento è, ove possibile, acquistare frutta da agricoltura biologica.

5 – La frutta va mangiata lontano dai pasti

È un altra falsità. In linea generale, si può consumare la frutta in qualunque momento della giornata. Lontano dai pasti ha il vantaggio di poter essere sfruttata come spezza fame, al posto di snack poco sani, più calorici e zuccherini. Personalmente consiglio di mangiare frutta lontano dai pasti alle persone che manifestano certe difficoltà digestive, soffrono della sindrome dell’intestino irritabile o dichiarano che la frutta gonfia loro la pancia: alcune componenti della frutta, come le fibre e gli zuccheri semplici, possono in effetti fermentare e produrre gas. Allora, nei soggetti sensibili, è preferibile usare la frutta come spuntino. Ma dire che questa sia una regola valida per tutti è una sciocchezza.

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