3 film da Oscar

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Nella notte tra il 27 e il 28 marzo verrano assegnati i premi Oscar del 2022. Io ho scelto di raccontarvi brevemente di questi 3 film perché sono i miei favoriti e spero che siano tra i vincitori. Incrociamo le dita!

È STATA LA MANO DI DIO

Sicuramente non sono imparziale perché adoro il regista Sorrentino e sono innamorata dell’attore Toni Servillo, ma questo per me è forse il più bel film di tutto il 2021. Ti fa ridere per i personaggi che rende macchiette come lui è solito fare in tutte le sue pellicole e ti fa piangere perché è la storia vera della sua giovinezza, spezzata da una tragedia familiare. Il tutto incorniciato in una Napoli bellissima degli anni ottanta, in tripudio per l’imminente arrivo del calciatore Maradona, che involontariamente gli salva la vita. Sicuramente è il film più sentimentale di Sorrentino che quando finisce ti lascia qualche minuto a riflettere, con una lacrima sul viso. Felice di averlo visto.

Filippo Scotti, Teresa Saponangelo e Toni Servillo in E' stata la mano di Dio

Filippo Scotti, Teresa Saponangelo e Toni Servillo in E’ stata la mano di Dio

 

 

LICORICE PIZZA

Il primo amore, le bravate con gli amici, i litigi in famiglia: il regista Paul Thomas Anderson (se hai perso i suoi capolavori Magnolia, Il petroliere e Il filo nascosto cerca di vederli) ti fa fare un tuffo nel passato con l’adrenalinico Licorice Pizza. 133 minuti sempre di corsa inseguendo il quindicenne Gary (esordio del bravissimo Cooper Hoffman figlio del grande attore deceduto Philip Seymour Hoffman) e Alana di qualche anno più grande. Un amore che sembra impossibile per la differenza di età, ma che diventa una forte amicizia e un sodalizio professionale. E poi… non sveliamo la fine. Ma chi l’ha detto che il primo amore non possa durare tutta la vita?

Cooper Hoffman, protagonista di Licorice Pizza

Cooper Hoffman, protagonista di Licorice Pizza

 

 

BELFAST

Come non innamorarsi di Buddy, un bambino dolce e simpatico che appartiene a una famiglia operaia della capitale dell’Irlanda del Nord negli anni sessanta. Il regista Kenneth Branagh, nato a Belfast nel 1960, e già vincitore del premio Bafta e Review Awards per il suo film Enrico V, racconta i tumulti nordirlandesi di quegli anni tra cattolici e protestanti visti dagli occhi di un bambino che potrebbe essere lui. In un’atmosfera antica in bianco e nero, Branagh anche questa volta fa centro perché descrive un pezzo di storia, ma con tanto sentimento proprio perché vissuta in prima persona. Ciliegina sulla torta, l’interpretazione di Judy Dench, anche lei candidata all’Oscar, che è la nonna di Buddy.

 

Il piccolo Jude Hill, protagonista di Belfast

Il piccolo Jude Hill, protagonista di Belfast

 

 

 

 

 

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