Dopo la nascita di Gianmaria, nel 2024, presto diventerà mamma per la seconda volta. E se due anni fa Roberta Morise, conduttrice di tanti programmi Rai, da I fatti vostri a Easy Driver, a Camper, ha abbandonato le scene, è stato per amore. Dietro alla sua svolta, infatti, c’è “l’incontro della vita” con lo chef pluristellato (14 stelle Michelin per i suoi ristoranti) Enrico Bartolini. E ora, Roberta ci racconta com’è andata, tra una pappa e una ninna nanna.
È proprio vero che esistono incontri che cambiano la vita.
«Sì. Per me tutto ha preso una nuova direzione dopo un incontro senza aspettative. Con la mia amica Monica Caradonna ero andata a Dubai per una breve vacanza. Lì, lei ha voluto prenotare nel ristorante aperto da Bartolini, perché lo conosceva (ma lui non c’era). Monica è una giornalista e si occupa anche di gastronomia, mentre io non sapevo bene chi fosse Enrico. Dopo cena abbiamo postato una foto sui social, lui mi ha scritto ed è incominciato uno scambio di messaggi, ma niente di che. Poi, in agosto sono andata in Toscana con un’altra amica e lui ci ha invitate nel suo ristorante a Castiglione della Pescaia (La Trattoria ). E, cosa che non fa mai perché sempre impegnato nel lavoro, si è seduto a tavola insieme a noi. Subito è scattato il colpo di fulmine e da allora non ci siamo più lasciati. Io non sono tipo da ristorante stellato: odio l’intervallo tra una portata e l’altra, anche perché nell’attesa mi abbuffo di pane. Ma da lui non è così, e quella sera ho mangiato benissimo».
Cosa ti ha colpito di Enrico?
«Quello che non avevo mai trovato prima concentrato in un uomo. La classe (con la C maiuscola), l’eleganza e il garbo. Nell’animo è un signore d’altri tempi, non solo perché ti apre la portiera. In più, è romanticissimo. L’unico difetto, che poi non lo è neanche tanto? È alla costante ricerca di attenzione. Soprattutto, però, è una persona buona. E sapete cosa penso? Me lo meritavo un uomo del genere, dopo tante delusioni».
È passato solo un mese ed eri incinta!
«Sì. Siccome sono un orologio svizzero, appena ho visto il ritardo di due giorni ci ho pensato. Ho accompagnato mia sorella che stava per partorire dalla ginecologa che mi ha fatto il test e dato la conferma: aspettavo un bambino. Sono rimasta un minuto zitta. Poi, io e mia sorella siamo scoppiate a piangere. Desideravo un figlio da tanto, ma senza accanimento e con accanto un compagno che ricambiasse il mio amore. Ormai avevo capito che Enrico era la mia anima gemella, quindi non ho temuto che prendesse male la notizia. Infatti, appena l’ha saputo è corso a Roma e ci siamo abbracciati commossi. Non credevo più alle favole, ma da quando l’ho conosciuto ho ricominciato. Siamo una coppia che fa dell’amore il pilastro della vita. Abbiamo voglia di costruire. All’inizio eravamo euforici, ci godevamo la felicità, conoscendoci meglio. Poi, con la pancia che cresceva abbiamo rimesso i piedi per terra. Non ho pensato al lavoro, che per anni era stato il mio punto fermo, ma che da solo non mi bastava per sentirmi realizzata. Ho passato la gravidanza coccolata e circondata d’amore. I nonni erano felici perché volevano vedermi “sistemata”. Ho vissuto con serenità la trasformazione del mio corpo».
Però, i tuoi primi giorni da mamma sono stati molto difficili.
«Tremendi. Li rivivo quotidianamente e sento la stessa paura. Appena Gianmaria è nato me l’hanno portato via. Aveva un’anemia acuta, perciò gli hanno fatto una trasfusione ed è stato ricoverato 13 giorni in terapia intensiva neonatale. Poteva morire. Sono stati i giorni più brutti della mia vita, improvvisamente ti senti impotente, non si può spiegare. Alla fine l’abbiamo portato a casa, stava bene, ma i valori erano ancora sballati. Abbiamo vissuto i primi sei mesi nell’ansia».
Il 31 agosto 2024 ti sei sposata. Cosa ricordi di quel giorno?
«È stato tutto bellissimo. Abbiamo detto sì in Toscana, dove ci eravamo conosciuti. All’altare mi ha accompagnato Giovanni, il mio adorato nipote che ha 13 anni. C’era tanta felicità. Mi è spiaciuto solo che non siano venuti i nonni, ma per loro il viaggio sarebbe stato faticoso. Così, ho organizzato il battesimo di Gianmaria in Calabria, perché potessero partecipare. I nonni adorano Enrico».
Adesso il tuo bambino sta bene?
«Sì, ha un anno, sta bene ed è un leone di 12 chili. La paura, però, non mi è passata del tutto. Amo fare la mamma, sono nata per questo, tant’è che ancora non ho voluto tate. Ma con il secondo in arrivo mi farò aiutare. Da ragazzina volevo diventare maestra d’asilo e ora l’asilo l’avrò a casa con i miei due maschietti. Il bimbo nuovo si chiamerà Enea Morise Bartolini, perché abbiamo scelto di dare ai figli il cognome di entrambi. Anche Enea è arrivato come una sorpresa, ma noi siamo entrambi fertili come la Mesopotamia! Sarà dura all’inizio, ma per loro sarà bello giocare insieme».
Non ti manca la tivù?
«Per ora no. Magari, quando Gianmaria avrà 18 anni ci tornerò!».
Anche tuo marito ha lavorato in tivù: era giudice a Celebrity Chef.
«Sì, infatti in ospedale lo fermavano tutti. Dovrebbe tornare in video perché è molto ironico, spiritoso».
Ora dove vivi?
«Finite le vacanze da mamma, a Cirò Marina, tornerò a Milano».
Tu eri brava ai fornelli. Adesso chi cucina in casa?
«Da due anni non tocco una pentola. D’altronde, Enrico è così bravo e così veloce che in cinque minuti prepara tutto».
Rimpiangi qualcosa della vita di prima?
«Un po’ di tempo libero per me stessa».
Da uno a mille quanto sei felice?
«Mille!».
La vita è piena di sorprese?
«Nel mio caso, assolutamente. Infatti, alle amiche rassegnate dico che non esistono solo uomini superficiali. Non bsogna smettere di crederci, l’amore arriverà». ●
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Intervista di M. G. Sozzi pubblicata su Confidenze 26/2025
Foto: Domenico Morise. Trucco: Gaya Anania. Hair: Valentina Tridico
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