Nessun segreto tra noi

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Ascolta il Podcast della storia vera di Federico Toro uscita su Confidenze di questa settimana

Una domenica pomeriggio come tante. Lenta e monotona. Dopo aver pranzato mi accascio sul divano e tento di rimanere con gli occhi aperti. Nemmeno i due caffè ingurgitati riescono a combattere la sonnolenza postprandiale. Continuo a sbadigliare evitando di addormentarmi. In tivù trasmettono un film d’azione, uno di quelli che dovrebbero tenerti con il fiato sospeso per tutta la durata. Il thriller si svolge su un treno in corsa e la trama è davvero incalzante. Nonostante i vari colpi di scena piombo in un sonno profondo. All’improvviso, mi sveglio. Quanto tempo avrò dormito? Il televisore è spento. Una coperta di pile avvolge il mio corpo e gli occhiali prima sul naso, adesso sono poggiati con cura sul tavolino accanto al divano. Sorrido.

Due settimane fa abbiamo festeggiato 16 anni di matrimonio ma sembra che il tempo si sia fermato. E la frase che per molti può essere banale e scontata, per noi non lo è affatto. Come se fosse sempre il primo giorno. Sì, è così. Il nostro amore, la nostra complicità scatenano l’invidia di molti amici e le battute sarcastiche si sprecano: “Beati voi! Noi siamo sposati da otto anni e a malapena ci sopportiamo” oppure “Sembrate eterni fidanzati” e ancora “Qual è il vostro segreto?”.

Nessuna formula magica. Certe volte penso sia tutto perfetto e ho paura che un giorno questo idillio possa finire. Cancello all’istante il pensiero dalla mente.

«Grazie, tesoro», alzo il registro della voce con l’intento di farmi ascoltare fino in cucina. Almeno, lì l’ho lasciata prima di cadere in catalessi.

Trascorrono alcuni secondi senza ricevere risposta e insisto nel chiamarla sempre con tono sostenuto.

Nulla. Mi alzo. Pigramente mi stiracchio e mi avvio in cucina. È pulita e lucida ma vuota. Sul tavolo il suo computer acceso, accanto un bigliettino: “Vado a fare una passeggiata con Marisa. Mi dispiace svegliarti, stai perfino russando. Torno più tardi, amore”.

Quasi dimenticavo l’appuntamento domenicale con la sua amica del cuore. Il giorno delle confidenze o dei pettegolezzi. Soffoco uno sbadiglio, eppure ho sonnecchiato due ore, ma sono lo stesso rintronato. Mi preparo un altro caffè e mentre avvito la moka lo sguardo cade sul portatile aperto sulla pagina Facebook. Sarà uscita da poco, altrimenti il pc si sarebbe spento. Pongo la caffettiera sul fuoco e resto a fissare lo schermo. “Sei tentato, vero?” mi suggerisce una voce dentro di me.

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