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Oggi, 21 marzo, è la Giornata Mondiale della Poesia. Io ve ne propopngo tre, tra le mie preferite. Qual è la vostra?

Il 21 marzo è la Giornata Mondiale della Poesia. Istituita dall’Unesco nel 1999 è stata celebrata la prima volta il 21 marzo seguente. La data coincide con il primo giorno di primavera e istintivamente fa pensare alla poesia come occasione di rinascita: ce ne parlano, nel numero 13, Maria Rita Parsi e don Luigi, sottolineando in modi diversi il valore della parola poetica come stacco dalla vita quotidiana, come amo gettato nel mistero della vita e come voce delle emozioni. Ne è un esempio la famosa poesia di Alda Merini dedicata proprio al 21 marzo (compleanno della poetessa): “Sono nata il ventuno a primavera / ma non sapevo che nascere folle / aprire le zolle/ potesse scatenare tempesta. / Così Proserpina lieve / vede piovere sulle erbe, / sui grossi frumenti gentili / e piange sempre la sera. / Forse è la sua preghiera”.

La poesia può dire, in pochi versi, la forza e la debolezza dell’amore, la sua euforia e la sua inafferrabilità, condensando in poche immagini quello che non basterebbero mille concetti a spiegare: “Un’arancia sulla tavola / il tuo vestito sul tappeto / e nel mio letto, tu / dolce presente del presente / freschezza della notte / calore della mia vita” (Jacques Prèvert, Alicante).

La poesia può anche esprimere la nostalgia e lenire il dolore per chi non c’è più come la migliore delle amiche: “Se muoio sopravvivimi con tanta forza pura / da svegliare la furia del pallido e del freddo, / da sud a sud alza i tuoi occhi indelebili, / da sole a sole  suoni la tua bocca di chitarra. /Non voglio che vacillino il tuo riso nè i tuoi passi, / non voglio che muoia la tua eredità di gioia, / non bussare al mio petto, sono assente. / Vivi nella mia assenza come in una casa. / È una casa così grande l’assenza / che ci entrerai attraverso i muri / e appenderai i quadri là nell’aria. / È una casa così trasparente l’assenza / che senza vita io ti vedrò vivere / e se tu soffri, amore, morirò di nuovo” (Pablo Neruda, Cento sonetti d’amore).

Vi è mai capitato che una poesia vi aiutasse in un momento difficile? Mandateci le vostre preferite!

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