Ecco perché bisogna sostenere #MAIPIUINVISIBILE

La lettera del fratello di una donna uccisa dal marito e un video, mettono in luce una realtà molto più vicina di quanto ci aspettiamo. La violenza domestica riguarda tante donne, troppe

Mancano solo due giorni alla scadenza dell’iniziativa #MAIPIUINVISIBILE promossa dalla Fondazione Pangea onlus contro la violenza sulle donne. La richiesta è di mandare un sms al 45591 per donare un euro oppure 2 o 5 euro da rete fissa, per dare un aiuto concreto alle associazioni di supporto e accoglienza delle tantissime vittime di violenza domestica. Associazioni che purtroppo di recente si trovano a dover chiudere i battenti, appunto per mancanza di fondi.

Scommetto che, come per me, anche per voi il gesto di comporre un sms, in questo genere di appelli, diventa automatico. Ci soffermiamo poco a pensare. Lo facciamo per mettere a posto la coscienza, o non lo facciamo per diffidenza.  Ma può capitare di entrare nel vivo, toccare con mano cosa significa essere protagonisti di episodi di violenza, e allora cambia tutto.

Solo quando ti trovi fra le mani una lettera come questa inizi a condividere davvero dolore, tragedia, terrore, impotenza. La scrive il fratello di Tiziana a Luca Lo Presti, presidente di Pangea: “Caro Luca, Tiziana è oggi una donna invisibile. La cerco ogni giorno. Anzi, la cerco ogni attimo. Nella mia mente è presente molto più di prima. È la fine e l’inizio di ogni mio pensiero. Ma mia sorella è diventata invisibile, purtroppo.

Tiziana aveva 36 anni e un bambino di 2 anni e mezzo, di cui avrebbe voluto occuparsi. La famiglia che aveva cercato di costruire, insieme al marito, non era di quelle in cui la violenza trova spazio in comportamenti che escono dalla soglia della normalità: entrambi lavoravano, nessuna denuncia, mai atteggiamenti pubblici che potessero indurre al sospetto. Il fine settimana che ha preceduto la tragedia, abbiamo festeggiato insieme i loro 10 anni di matrimonio. Con serenità, scherzando un poco sulla vita passata e futura.

Tutto normale. Tranne la fine di Tiziana, uccisa a 36 anni dal marito. Violenza che magari si sarebbe potuta evitare se nel suo luogo di residenza ci fosse stato un centro antiviolenza. Quando mia sorella è stata uccisa, ho cercato di separare tutta la sfera affettiva dal fatto oggettivo. Forse per pura sopravvivenza. Razionalmente, però, mi sono chiesto: Perché tutto questo è accaduto? Ho raccolto le potenziali spiegazioni allargando il campo a una vita con Tiziana, scoprendo che se in Italia ogni due o tre giorni viene uccisa una donna, nelle famiglie italiane la normalità è fatta di violenza e disperazione più o meno mascherata. Constatando che, con numeri così elevati, non potevano più essere solo le donne degli altri a morire, ma che sarebbe toccato anche a quelle della nostra famiglia.

Credo quindi che oggi donare un sms a Pangea voglia dire evitare altre tragedie simili. Vuole dire non sentirsi estranei. Perché anche nella nostra famiglia o nella cerchia delle nostre amicizie ci sono delle donne in potenziale pericolo.

Spero davvero che i media non rispondano che “la chiusura di 5 centri antiviolenza” nel sud Italia “non è una notizia”. Perché l’sms a Pangea serve proprio per evitare la notizia. Quella di un’altra donna uccisa, che come Tiziana sarà costretta a rimanere per sempre invisibile.

Grazie Luca. Grazie Pangea. Io ho inviato l’sms al 45591 e per un istante mi sono sentito meglio.

Damiano Rizzi

 

 

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