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Violenza sulle donne: è vero che ci si può sottrarre?

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Non è ancora terminata la Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne che arriva la doccia gelata del sondaggio Istat eseguito su un pubblico maschile per tracciare l’identikit della violenza sessuale. Secondo un italiano su quattro  “le donne possono provocare la violenza sessuale con il loro modo di vestire”; uno su 7 poi afferma che se una donna viene violentata in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di stupefacenti, di quella violenza è corresponsabile. E per finire, secondo il 40% degli italiani: “una donna è in grado di sottrarsi a un rapporto sessuale, se davvero non lo vuole”.

Insomma, il messaggio che passa è sempre lo stesso: se le è andata a cercare, vuoi per un abbigliamento troppo provocante, per un sorriso di troppo o perché in certe situazioni “una ragazza seria non finisce per mettersi”. E a pensarlo non sono solo gli uomini, ma anche le donne. Sono stereotipi sui ruoli di genere duri a morire, e che in parte spiegano anche certe valutazioni agghiaccianti. Come il fatto che a proposito della violenza domestica il 13% degli intervistati abbia affermato “che ci scappi uno schiaffo ogni tanto o se la donna filtra con un altro, ci sta”.  Considerazioni che stridono con il messaggio lanciato ieri dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha definito la violenza sulle donne un’emergenza pubblica, e che rappresentano un pugno allo stomaco per chi ancora ha negli occhi le immagini della povera Ana Maria, uccisa a Partinico, in provincia di Palermo, mentre supplica l’amante di fermarsi mentre la stava accoltellando dicendogli: «che fai aspettiamo un bambino insieme, io ti amo!».

Per questo abbiamo pensato di chiedervi se vi riconoscete nelle risposte date dal sondaggio Istat e se anche voi pensate che alla violenza ci si possa sottrarre davvero.

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