In amore, prendete tutto il pane. Non le briciole

Cuore
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A qualcuno vanno bene le briciole. Invece, l'amore può regalare un'intera pagnotta. E rendere la vita una festa continua. Allora, perché accontentarsi?

Ti amo, ma non troppo è un articolo su Confidenze in edicola adesso che parla di relazioni breadcrumbs. Cioè, quelle nelle quali uno dei due partner concede all’altro soltanto briciole.

Questo tipo di legame, devo dire, non mi appartiene affatto. Non perché gli uomini mi cadano tutti ai piedi desiderosi di dedicarsi a me al 100% (magari!!!). Semplicemente, sono portata a innamorarmi esclusivamente di persone che manifestano una generosa dose di interesse nei miei confronti e tanta voglia di starmi accanto.

Con tutta la bella gente che c’è in giro, infatti, non vedo il motivo per cui dovrei accontentami di uno str… qualsiasi, convinto di potermi trattare senza il minimo rispetto e pensarmi a sua disposizione.

Ne sono talmente convinta che, fedele al motto meglio sole che male accompagnate, non capisco chi è disposto a condividere percorsi di vita con egoisti/e ed egoriferiti/e.

Invece, di persone che soffrono di dipendenza affettiva ce n’è a iosa. Anche se a farlo sono soprattutto le donne, con uno spaventoso 99% rispetto all’irrilevante 1% degli uomini.

La cifra fa paura. E scatena una domanda: perché nel 2022 signore e signorine accettano ancora le briciole? Secondo la psicologa intervistata nel pezzo, temono la fine del rapporto. Mentre secondo me sono solo delle pazze scriteriate.

Lo dico perché già non sopporto frasi del tipo «L’amore è un compromesso» e cavolate del genere. Figuriamoci il resto.

Stare insieme, infatti, dev’essere una fonte di gioia. Che prevede incontri ravvicinati di ogni tipo i primi tempi. E il cuore perennemente in festa quando la storia è consolidata. Dettagli fondamentali nella vita di coppia. Tant’è che quando mancano (o vengono a un certo punto a mancare), è molto meglio decidere di optare per un’esistenza da single piuttosto che mendicare attenzioni.

Lo sostengo mettendomi nei panni sia della vittima sia del carnefice. Per quel che riguarda il primo ruolo, ho già espresso chiaramente il mio parere: sono votata all’amore totalizzante accanto a un lui che mi faccia sentire una principessa. Anzi, la sua principessa.

Detto questo, non mi ritrovo neppure nel secondo. Essere compagna di un uomo che non occupa i miei pensieri quando non è con me, da contattare solo nei momenti di noia, lo trovo inaccettabile. Per lui, certo. Ma ancora di più per me.

Sì, perché se anche caldeggio la coppia a 360°, sono convinta che rappresenti un grande limite alla libertà. Quindi, se sto con qualcuno è solo perché mi avvolge nella felicità.

Insomma, la mia teoria è che se amore dev’essere, sia. Ma quello che ti travolge e non accampa scuse vere o presunte: l’ex moglie irrisolta, la mamma invadente, il lavoro impegnativo, un futuro da lasciare in balia del caso.

Peggio ancora sono le relazioni breadcrumbs per la paura di legarsi. Infatti, un uomo innamorato più della sua libertà che di me non lo prendo neanche in considerazione. Intanto, per l’atteggiamento offensivo. E poi, perché dimostra un gusto per la vita pari allo zero.

Avere il cuore che scoppia è la sensazione più bella al mondo. E fare appello a un artificiere per disinnescare la bomba è follia pura. Molto meglio buttarsi a capofitto: se le cose funzionano, non ci sarà mai da pentirsene. Nel caso andassero male, invece, si può porre rimedio. Peccato che i codardi e/o i disonesti non abbiano ancora capito che dirsi addio è molto più facile di attuare grandi progetti insieme.

Confidenze