La famiglia è tutto

Cuore
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Che sia quella di origine o quella che abbiamo originato noi, la famiglia è la cuccia nella quale vivere gioie e dolori circondati dall'amore

Nell’intervista che trovate su Confidenze in edicola adesso, l’attrice Vittoria Belvedere dichiara che per lei la famiglia è tutto. E io rincaro la dose aggiungendo che, a qualsiasi età, essere circondati da bei parenti è una fortuna inestimabile.

Ovviamente lo pensavo da bambina, quando vedevo nel babbut il principe azzurro, nella mamma la sua degna sposa e in mio fratello il bambino più simpatico con cui potessi crescere.

Qualche ripensamento l’ho avuto, invece, nell’adolescenza. Come ogni ragazzina desiderosa di trovare la propria strada, infatti, ho sognato con tutte le mie forze di andare a vivere da sola e avere finalmente la possibilità di disporre del tempo e di me stessa come più mi piaceva.

Ma appena quel momento è arrivato (avevo 21 anni), ricordo come fosse ieri la voglia di organizzare il primo invito da me, con un ospite d’eccezione: la mia famiglia. Che nel frattempo si era allargata, visto che i miei genitori si erano separati e sentimentalmente ripiazzati.

Così, ci siamo seduti a tavola con i loro nuovi/e fidanzati/e, qualche zio e una manciata di cugini. Attenzione però: la scelta del preciso nugolo di gente non era dettata dalla nostalgia del nido. Semplicemente, mi sembrava ovvio condividere con le persone più care l’inizio della nuova storia da adulta.

Ed eccoci al dunque. Cioè, al verbo “condividere”.

La lite con l’amichetta ai giardini quando sei piccola. Il primo innamoramento da teenager. Le scelte sul futuro appena finisci la scuola. Le gioie e i dolori che scandiscono gli anni che passano… L’elenco dei fatti e delle emozioni di una vita è talmente infinito che mi fermo qui.

Mi dilungo, invece, sull’importanza di avere intorno una famiglia con cui condividerli, sapendo che ti sosterrà se ti pensa nel giusto. E che quando non è d’accordo con le tue idee, ti contrasterà senza nessuno scopo recondito, ma mossa dall’unico bisogno di suggerirti con amore sincero una via alternativa.

A questo mi hanno abituata i miei genitori. E questo ho cercato di trasmettere ai miei figli quando sono diventata mamma io. Quindi, siamo tutti cresciuti con la convinzione di non dover mai fingere di volerci bene per questioni di sangue, ma di farlo sul serio. Anche se a volte (anzi, spesso) ognuno di noi ha dovuto accettare le diversità dell’altro, vivendole però come “parte del pacchetto” piuttosto che insopportabili difetti.

Un lavoro non sempre all’acqua di rose e che, comunque, richiede i tempi memorabili che solo una famiglia concede. Anche la più sgangherata come la mia, che non conta neanche un matrimonio durato quanto la promessa sull’altare. Eppure, che non si è mai lasciata davvero.

Fino alla fine, il babbut è stato per la mamma il suo migliore amico. Se c’è una persona sulla quale io so che posso contare ancora oggi, a quasi vent’anni dalla separazione, è il mio ex marito. I nostri figli, opposti come il giorno e la notte, magari non si frequentano ma hanno un rapporto fortissimo. E ogni volta che succede qualcosa a qualcuno di noi, subito dopo il tam tam parte immediata la riunione di gruppo che trasuda solidarietà.

A volte si festeggia, altre proprio per niente. Ma essere vicini è in entrambi i casi una fonte di benessere assoluto. Perché condividere il bello e il brutto con chi ti ha visto o con chi hai fatto crescere è impagabile.

Quindi, esattamente come Vittoria Belvedere anch’io urlo a gran voce che la famiglia per me è tutto. E, già che ci sono,  ringrazio ufficialmente la mia di esistere.

Confidenze