L’estate calda dei divorzi

Cuore
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Francesco Moser e Carla Merz, Illary Blasi e Francesco Totti, sono gli esempi di coppie che si lasciano dopo tanti anni di matrimonio. Perché?

Sarà il tempo, sarà la traversata nel deserto dei due anni chiusi in casa per il Covid, fatto sta che mai come in questi ultimi mesi la coppia scoppia. Le cronache ci parlano di unioni inossidabili (al tempo e alla tentazione) che si sono sfaldate dopo tanti anni di matrimonio. La più clamorosa (per durata) è quella di Francesco Moser e Carla Merz di cui ci parla su Confidenze Maria Rita Parsi: quasi 50 anni di matrimonio insieme, tre figli, e poi l’annuncio del divorzio.

«La vera notizia è che siamo stati insieme per 42 anni» ha commentato l’ex maglia rosa del 1984.

Il loro annuncio arriva subito dopo quello di Francesco Totti e Illary Blasi che nell’immaginario collettivo incarnavano l’idea della coppia Vip che non si è mai montata la testa e ha continuato a stare con i tre figli, mano nella mano, nonostante i successi calcistici di lui e le conduzioni televisive di lei. Persino nelle pubblicità televisive Illary invocava il suo Francesco, come una metà da cui non ci si riesce a separare mai. Invece dopo 15 anni di matrimonio siamo all’epilogo e in questo caso si parla di un terzo incomodo (o incomoda).

Ha già voltato pagina anche Michelle Hunziker che dopo l’addio al suo Tomaso Trussardi si consola tra la braccia di un aitante chirurgo in costa Smeralda.

Per concludere il giro di gossip pare che anche Claudio Amendola e la sua Francesca Neri stiano per separarsi dopo 25 anni di matrimonio anche se la notizia è stata subito smentita ieri dal diretto interessato (e ci auguriamo di cuore che sia così).

Ora che in Italia i matrimoni durino sempre meno lo confermano da anni i dati statistici: 48 su 100 finiscono in divorzi e non arrivano neanche alla fatidica crisi del settimo anno, ma quando un’unione riesce a sopravvivere all’erosione del tempo, alle incomprensioni e ai naturali imprevisti che la vita ci pone di fronte, arrivando a toccare il traguardo delle nozze d’argento se non d’oro, allora vuol dire che si sono trovate anche le risorse per superare i vari momenti di crisi e sbandamento in cui tutti possono incorrere. E quindi perché disfare ciò che si è tenuto abilmente e faticosamente insieme per tanti anni?

Maria Rita Parsi su Confidenze, commentando il divorzio di Moser dalla moglie, parla della sindrome da nido vuoto, ovvero di quando la coppia, esaurito il ruolo di crescere insieme i figli, non ha più motivazioni così forti per restare insieme. Magari perché negli anni si sono sviluppati interessi diversi o perché quelle frizioni così a lungo taciute per il bene della famiglia, adesso esplodono in tutta la loro potenza. O perché ancora, si è conosciuta un’altra persona capace di ridarci quelle emozioni e quell’entusiasmo che credevamo perduti.

Lasciatemi dire però solo una cosa: sono un’inguaribile romantica che sogna il grande amore che dura tutta la vita e che ha davanti due genitori che il prossimo ottobre festeggeranno 62 anni di matrimonio. Leggere di una lunga vita insieme buttata alle ortiche personalmente mi dà dispiacere. Una volta Gianni Agnelli (che non era certo un esempio di fedeltà coniugale) parlando della moglie Marella in un’intervista disse una frase che mi è rimasta impressa: «la sento parte di me come se fosse un braccio o una gamba e non potrei mai stare senza di lei». Mi piacerebbe arrivare un giorno a pensare anch’io la stessa cosa di mio marito.

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