5 borghi di mare da vedere adesso

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Fascino e armonie architettoniche si inseguono nei tanti borghi di mare delle coste italiane, ricchi di arte e storia. Eccone cinque da visitare prima dell’alta stagione, per scoprirli con tutta calma. E poi, assaporare le ottime specialità del luogo

Fascino e armonie architettoniche si inseguono nei tanti borghi di mare delle coste italiane, ricchi di arte e storia. Eccone cinque da visitare prima dell’alta stagione, per scoprirli con tutta calma. E poi, assaporare le ottime specialità del luogo.

Tellaro, tesoro ligure

L’hanno amato scrittori e poeti, tra i quali D.H. Lawrence, Charles Tomlinson e Mario Soldati. Che così ha dipinto Tellaro: “È tutto costruito sulle rocce di un promontorio che sporge sull’acqua, ai piedi di una grande collina ricoperta da ulivi”. In effetti, il borgo è un gioiello della Liguria più autentica. E, guardandolo dal mare, sembra una nave pronta a prendere il largo. Sul lato orientale del Golfo dei Poeti, a pochi chilometri in auto da Lerici, Tellaro pare incastonato nella costa, tanto che per raggiungerlo si deve percorrere una strada a picco sul mare. Inserito perfettamente nella natura, il paese vanta la chiesa di San Giorgio, dal caratteristico colore rosa. E circondata dalle tipiche case liguri addossate le une alle altre tra gli stretti carruggi, in un panorama che ricorda quasi un presepe. Qui non ci sono spiagge, ma calette selvagge da raggiungere via mare, oppure con sentieri per escursionisti esperti, punteggiate da scogli sui quali fermarsi. Per esempio il Grò, a lato del piccolo porticciolo. Oppure quelli di Trigliano, verso Fiascherino, accessibili solo a nuoto o in barca. Da non perdere, a Tellaro, il Natale subacqueo con i carruggi illuminati da migliaia di lumini. E la Sagra del polpo, in programma in agosto.

✖ I piatti tipici: il polpo alla tellarese, condito con olio locale. I muscoli ripieni. La focaccia dolce.

 

L’etrusco Castiglione della Pescaia

Nel cuore della Maremma Toscana, è un borgo costruito su una collina a ridosso del mare. Le impronte etrusca e romana sono ancora presenti nelle opere urbanistiche: acquedotti, viadotti e strade lastricate. Ma a colpire di Castiglione è l’imponente castello eretto intorno a una torre del X secolo e circondato da mura. All’interno del borgo si ammirano il signorile Palazzo Centurioni, di epoca rinascimentale, e la chiesa di San Giovanni Battista, edificata nel ‘500 sulle vestigia di un deposito di armi. Appena fuori, invece, si trovano le spiagge di Levante e di Ponente. E, ancora, la Rocchette, in località Roccamare. E Cala Violina, il cui nome viene dal suono della sabbia che contiene un quarzo particolare. Da visitare anche la riserva naturale Diaccia Botrona, a ridosso della Pineta del Tombolo.

✖ I piatti tipici: i tortelli maremmani a base di spinaci e ricotta di pecora, conditi con un ragù di maiale. L’acquacotta, con verdure selvatiche, pane raffermo e pecorino. Le pappardelle al sugo di lepre.

 

Sperlonga, buen retiro romano

Proteso sul mare tra il Golfo del Circeo e quello di Gaeta, il paese amato da Andy Wahrol e Natalie Ginzburg è arroccato su uno sperone di roccia che degrada su una distesa di sabbia dorata. Conosciuto sin dall’epoca romana per il suo affaccio scenografico, Sperlonga è un quadro di casette bianche e vicoli animati da interessanti atelier. In fondo alla spiaggia si ammirano i resti dell’antica Villa dell’imperatore romano Tiberio. Mentre sull’estrema punta del promontorio svetta la torre Truglia, punto di vedetta per tutto il litorale. Bandiera Blu da oltre 25 anni, il borgo invita anche a passeggiate lungo il sentiero di Ulisse, che collega il centro storico con il Museo Archeologico Nazionale, dove sono conservati reperti della villa di Tiberio.

✖ I piatti tipici: la zuppa di pesce alla sperlongana. Le polpette di alici e sarde. La tiella, una torta salata con salumi, polipo o scarola.

 

Otranto, la Porta d’Oriente

Sito del Patrimonio Unesco, detta anche Porta d’Oriente, è sul punto più a est del Tacco d’Italia, lungo la costa salentina. A dominare Otranto è il Castello, costruito tra il 1485 e il 1498 da Alfonso d’Aragona. Da vedere, poi, ci sono la basilica di San Pietro, con i suoi affreschi bizantini, e la cattedrale Santa Maria Annunziata, che vanta l’unico pavimento musivo normanno integro in Italia. Da Corso Garibaldi, dove fare incetta di artigianato locale, si arriva in piazza del Popolo, su cui si allunga la settecentesca torre dell’Orologio. Per rilassarsi, invece, le mete sono la baia dei Turchi. Oppure, le cale di Torre Santo Stefano, Grotta Monaca e quella di San Pietro, con lo scoglio delle Due Sorelle. Da non perdere, infine, Porto Badisco. E la grotta dei Cervi, che conserva immagini rupestri di epoca preistorica.

✖ I piatti tipici: le sagne ncannulate. Fave e cicoria. Le orecchiette alle cime di rapa. Il pasticciotto.

 

Scopello, l’araba

In provincia di Trapani, è un incantevole borgo di pescatori. Celebre per i faraglioni che svettano dal mare, Scopello è famoso per la Tonnara, trasformata dalla famiglia Florio in un museo a cielo aperto dove, tra un bagno e l’altro, è possibile scoprire l’antica tradizione della pesca dei tonni. Notevole per l’atmosfera è il Baglio, una costruzione del ‘600 d’origine araba dalla quale si è sviluppato il borgo. Appena fuori, si scopre la splendida riserva naturale dello Zingaro, percorsa da sentieri immersi della macchia mediterranea.

✖ I piatti tipici: il pane cunzatu, con acciughe, formaggio e pomodoro. Le cassatelle di ricotta.

Testo di Elena Barassi

Pubblicato su Confidenze 16/2024

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