1913 di Florian Illies

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Il mondo si preparava alla Prima Guerra Mondiale ma l'espressione culturale umana viveva un momento di fermento e creatività. Ce lo racconta questo saggio

Trama – 1913, l’anno prima della tempesta è diviso in dodici capitoli, uno per ogni mese dell’anno che precedette lo scoppio della Prima guerra mondiale. Come sottolineato da Paolo Mieli sul Corriere della Sera, “decine, centinaia di storie offrono il quadro di un concentrato di geni probabilmente unico nella storia dell’umanità”. Centinaia di storie, raccolte in paragrafi brevi e ritmati che rimandano la loro evoluzione di mese in mese: Franz Kafka (e i suoi dolori d’amore, Virginia Woolf (ha pronto il primo libro), Igor Stravinskij, Robert Musil (che in marzo consulta un neurologo per essere esonerato dal lavoro di bibliotecario e avere così tempo per scrivere), Freud e Jung (e i loro confronti/litigi), Rainer Maria Rilke, Prada (e la prima boutique aperta in centro a Milano), Coco Chanel (il suo negozio di cappelli aumenta il giro d’affari), Adolf Hitler (e i suoi acquerelli raffiguranti il duomo di Santo Stefano a Vienna venduti in un mercatino), Thomas Mann (compra un terreno e costruisce una casa), Picasso, Matisse, Chagall, Charlie Chaplin (in settembre firma il suo primo contratto con una casa cinematografica). Marcel Proust (e il primo capitolo della Recherche, Dalla parte di Swann, pubblicato a sue spese dopo i continui rifiuti delle case editrici). Tutti, mentre vivono, amano, creano, disperano, si pongono la stessa domanda: “Dove andremo a finire?”

Un assaggio – Gennaio. È il primo istante del 1913. Un colpo echeggia nella notte scura. Si sente un clic, le dita si tendono sul grilletto ed ecco l’eco sorda di un secondo sparo. La polizia allertata arriva in fretta e arresta subito il cecchino. Si chiama Louis Armstrong. Il dodicenne di New Orlans voleva dare il benvenuto al nuovo anno con una pistola rubata. La polizia lo mette in cella e il 1° gennaio lo spedisce di prima mattina in riformatorio, nel Colored Waifs’ Home for Boys. È così turbolento che il direttore dell’istituto, Peter Davis, non sa che pesci prendere e istintivamente gli mette in mano una tromba (ma avrebbe tanto voluto dargli un paio di ceffoni). Ed ecco che Louis Armstrong d’un tratto ammutolisce, prende lo strumento quasi con delicatezza e sente di nuovo il freddo metallo sotto le dita che la notte precedente giocavano ancora nervose con il grilletto della pistola, ma, invece di uno sparo, nella stanza del direttore strappa già alla tromba i primi suoni caldi e selvaggi. Novembre. Il detto “una mela al giorno leva il medico di torno” compare per la prima volta in Inghilterra nel 1913. Viene dal libro Rustic Speech and Folklore di Elizabeth M. Wright. Dicembre. Per la prima volta nel 1913 viene osservata in cielo la costellazione completa della Freccia. Situato a sud della Volpetta e a nord dell’Aquila, il raggruppamento di stelle raffigura una freccia visibilmente chiara e luminosa che punta in direzione del Cigno.

Leggerlo perché – A scuola ci insegnano a studiare storia solo sui manuali che riportano date, campi di battaglia, nomi di presidenti e imperatori. Le ragioni geopolitiche sono quello che si ritiene sia importante sapere. È così che i fatti degli uomini si allontanano dagli uomini stessi, dai loro figli e nipoti: spogliando gli eventi dagli avvenimenti quotidiani, dalla storia corposa dei popoli. Il saggio di Illies è delizioso e anche divertente: racconta quello che poi gli eredi della memoria non avrebbero potuto definire un anno qualunque soffermandosi non sulle crepe che cominciavano a formarsi tra i blocchi ma su quello che accadeva nell’arte, nella musica, nelle lettere, nelle scienze. Il mondo si preparava a venire giù mentre ogni espressione culturale umana viveva un tempo di trionfante fermento e creatività.

Florian Illies, 1913, l’anno prima della tempesta, Marsilio

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