Il ritorno dell’angelo del focolare

Mondo
Ascolta la storia

Negli Stati Uniti spopolano le tradwife, donne che si occupano a tempo pieno di casa e famiglia. È un modello riproponibile oggi?

Su Confidenze Maria Rita Parsi commenta il nuovo ritorno al modello della donna di casa anni 50, che negli Stati Uniti ha portato a creare addirittura l’hashtag tradwife, ovvero moglie tradizionale dedita solo a casa e famiglia. Ora, se è vero che solitamente quanto succede negli Stati Uniti si verifica con qualche anno di ritardo anche da noi, come un diapason che irradia le sue vibrazioni, per una volta mi verrebbe da dire che gli americani non ci colgono impreparati.

L’Italia infatti è già da anni purtroppo il Paese con la percentuale più bassa in Europa di donne lavoratrici: l’occupazione femminile nella fascia di età tra i 15 e i 72 anni è al 48% mentre nel resto d’Europa la media è del 59%, (fonte Confcommercio 2023). Un divario di ben undici punti. Per giunta una madre su cinque lascia il lavoro dopo il primo figlio e solo il 6,6 % trova lavoro dopo il parto (dati Istat 2021).

È sotto gli occhi di tutti quanto l’impegno di una famiglia comporti sacrifici che ancora oggi ricadono all’80% sulle spalle della donna, ma se c’è qualcosa di positivo che ci ha lasciato la pandemia, questo è lo smart working. In questi ultimi anni la maggior parte di noi, me compresa, ha potuto sperimentare una nuova modalità lavorativa, che se implementata correttamente, potrebbe forse risolvere per sempre il divario ta le donne e il mondo del lavoro. Poter alternare giorni di lavoro in ufficio e a casa permette di essere più presenti nella vita dei figli, evitare tante perdite di tempi nei trasferimenti casa e ufficio.

Certo, dirà qualcuno, non tutte le professioni e non tutti i ruoli si adattano allo smart working, se fai la commessa al supermercato o il medico di ospedale la presenza è requisito indispensabile. Ma anche qui una rimodulazione degli orari di lavoro, una maggiore attenzione alle esigenze di chi ha figli piccoli (per esempio con i nidi aziendali) possono fare la differenza. In Francia per esempio hanno appena approvato il congedo parentale di sei mesi uguale per entrambi i genitori, mentre da noi i padri hanno diritto a 10 giorni di congedo obbligatorio e tre mesi per quello facoltativo (al 30% della retribuzione).

Non mi piace il modello arcaico della casalinga con il mattarello in mano perché non riflette la nostra realtà: ci sono tante ragazze che magari lasciano il Paese natio per andare a lavorare altrove, dove poi si innamorano, si sposano e fanno una famiglia, continuando poi a mantenere un ruolo anche fuori casa. Chi sceglie di fare la casalinga a tempo pieno se pur per la nobile causa di dedicarsi solo ai figli e al marito, spesso o ha alle spalle le possibilità economiche per farlo o non ha alternative. È un’immagine che stride con le conquiste che le donne hanno fatto negli ultimi anni 50 anni. Voi cosa ne pensate?

Confidenze