L’autunno che verrà

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Ci aspetta un autunno caldo, ma non in senso letterale. Tra crisi e energetica e caro gas ecco i consigli utili che tutti potremmo seguire per risparmiare.

Su Confidenze in edicola il nostro direttore nel suo editoriale si è immaginata un’ideale valigia del rientro carica di cose utili e anche propiziatorie. Maria Rita Parsi invece ci parla del tema dell’ambiente e di quanto i giovani non si sentano rappresentati dalla politica nelle loro lotte per la salvaguardia del pianeta. I due temi mi sono sembrati strettamente correlati e vi spiego perché.
Se dovessi immaginarmi una valigia da preparare in vista dell’autunno, la prima cosa che metterei dentro è un bel maglione di lana pesante, perché è chiaro che andremo incontro a un razionamento del gas e e quindi del riscaldamento, visto che ormai,  a detta di tutti, siamo in presenza della più grande crisi energetica dagli anni 70.
Poi metterei una candela o una lampada a petrolio da campeggio perché l’inverno è lungo e il caro energia non accenna a diminuire. E per concludere infilerei Il Manuale delle Giovani Marmotte o un libricino simile che ci insegni i piccoli trucchi quotidiani per risparmiare il più possibile sui consumi energetici: e questo vale anche per i nostri ragazzi che si battono per un pianeta migliore ma poi magari a casa loro passano da una stanza all’altra senza spegnere mai la luce, lasciano aperto il rubinetto dell’acqua e non spengono mai computer e cellulari.

Leggevo proprio ieri su un grande quotidiano nazionale nell’intervista al presidente dell’Enea, (l’agenzia che si occupa di energie rinnovabili e fonti alternative ai fossili) che solo riducendo di due minuti la durata della doccia e di tre gradi la temperatura dell’acqua, da qui a fine marzo potremmo risparmiare circa 1 miliardo di metri cubi di gas.

In inverno poi abbassando le temperature dei caloriferi anche solo di 1 grado da 20 a 19 (cosa peraltro che nei grandi centri urbani è già in uso da anni) e riducendone l’utilizzo di un’ora al giorno il risparmio sarebbe ancora più alto e diventerebbe pari a 2,7 miliardi di metri cubi di gas se accorciassimo anche il periodo di accensione dei riscaldamenti di due settimane. In totale, Enea stima che dagli elettrodomestici all’acqua calda si possono risparmiare fino a 7 miliardi di metri cubi di gas da qui a marzo 2023.
Ciascuno di noi può fare la sua piccola parte, per esempio quanti di voi accendono lavatrici e lavastoviglie solo nelle ore serali per risparmiare sulla bolletta? Io questo lo faccio da sempre.

Meno esemplare sono invece sul fronte degli apparati tecnologici; sapete che lasciare attaccata la presa del caricatore del cellulare consuma comunque corrente anche se l’apparecchio non è collegato? Lo stesso dicasi per televisori e computer che siamo abituati a lasciare in modalità di sospensione (con la lucina rossa accesa). Le nostre case pullulano di cavi e cavetti perennemente attaccati alla prese di corrente, anche questi sono una fonte di consumo energetico e l’inverno che ci aspetta, per chi ha qualche primavera sulle spalle, ricorda molto quegli degli Anni 70 quando per la crisi petrolifera la domenica non si poteva usare la macchina oppure si andava a targhe alterne.
Forse ci aspettano giorni più freddi e bui, letteralmente, se è vero che una delle proposte è spegnere di sera le luci nelle strade e abbassare i riscaldamenti nei locali pubblici e palestre, ma credo che un piccolo sforzo per il bene comune valga la pena.
Di certo, se non ci ringrazierà Putin, lo farà il Pianeta.

Confidenze