Non dimenticare di B. A. Paris

Mondo
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Un thriller che toglie il fiato: due sorelle, un legame spezzato, una piccola matrioska a ricordare il passato

“Ho raccontato alla polizia una montagna di bugie. Non dovevo andare in bagno, non avevamo mangiato snack in macchina, non c’erano cartacce da buttare. Non ti avevo detto di chiuderti dentro mentre ero via, non ti avevo promesso di sbrigarmi e, più tardi, non avevo portato l’auto vicino ai gabinetti per evitare che tu facessi quel tratto buio a piedi.                                           Alcuni ricordi poi sono affiorati. Andando verso i bagni avevo incrociato un uomo che ne usciva, questa non è mai stata una bugia. Ricordavo di aver sentito ripartire la sua auto, quella che avevo visto parcheggiata davanti ai gabinetti, e di aver notato pure un camion che imboccava la rampa per tornare in autostrada, quindi nemmeno quelle erano bugie. Però non riuscivo a ricordare i minuti cruciali, prima che andassi in bagno.                                                                                      Sotto interrogatorio, ho raccontato alla polizia che a Megève eravamo stati per tutto il tempo felici e contenti, io ti avevo chiesto di sposarmi e tu avevi accettato. Dovevo impedire che mi vedessero come un sospettato. A volte mentiamo a fin di bene, giusto? Vorrei tanto che l’avessi fatto anche tu, che non mi avessi detto di essere andata a letto con un altro, perché così staremmo ancora insieme e in questo momento tu saresti qui con me. Non era del tutto una menzogna, però. Avevo davvero intenzione di chiederti di sposarmi, però ad aprile, nel giorno del tuo compleanno. È importante che tu lo sappia.                                                                                                                                          Dal momento che avevo il diritto a una telefonata ho chiamato Harry, che non vedevo e non sentivo dalla sera in cui l’avevo malmenato sette mesi prima. Il suo placido «che succede, amico mio?» mi ha ridotto in lacrime: Harry aveva subito capito che, se lo chiamavo dopo tutto quel tempo e nel bel mezzo della notte, era perché avevo bisogno di essere di nuovo salvato da qualche situazione di merda. Nel giro di un’ora avevo un avvocato, nel giro di cinque lui era in Francia, al mio fianco.         Gli sono profondamente debitore”.

L’ho trovato fra i libri che avevo lasciato a L’Aquila prima di trasferirmi, a fine estate. C’è tutta una parete dedicata al mio genere ‘tisana rinvigorente notturna’, thriller, gialli, biografie di assassini e criminali, saggi dedicati al lato oscuro dell’animale a due zampe con il pollice opponibile. Tre sere fa – erano le 23 e 30 – l’ho preso, la matrioska sulla copertina mi aveva incuriosito, e ho cominciato a leggere. Ho spento la luce alle 4 e 30 del mattino, dopo aver letto l’ultima riga a pagina 364. Una trama pazzesca, un epilogo grandioso (e strappalacrime – anche se non nel senso classico del termine – accidenti!).

Un assaggio: Finn e Layla erano molto innamorati. Poi un giorno, o sarebbe meglio dire una sera, mentre tornavano nel Devon da una vacanza in Francia, Layla scompare. Si erano fermati ad un’area di servizio, lei dormiva, lui aveva cercato di fare veloce, ma al suo ritorno della sua amata non c’era più traccia. Svanita. A terra, dal suo lato, la piccola matrioska che la ragazza portava sempre con sé.

Sono passati dodici anni da quella terribile notte. Finn si è rifatto una vita con Ellen, una donna completamente diversa da Layla. Tanto mite la prima quanto era esuberante la prima, tra le due c’è però un filo, a collegarle. La matrioska. E un legame: le due ragazze erano (sono? Il cadavere di Layla non è mai stato ritrovato) sorelle. Un giorno, Ellen trova sul muretto che delimita il giardino che condivide con il suo futuro marito, una piccola matrioska. Quella che aveva sempre creduto le fosse stata ‘rubata’ dalla sorella.

“La verità non detta è una ferita che non rimargina mai”. Fidatevi, se volete passare una manciata di ore senza altri pensieri in testa, leggetelo.

B. A. Paris, Non dimenticare, Nord

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