Frutta secca per dimagrire? Sì, no, però…

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Noci, mandorle & Co. possono essere consumate da chi deve perdere peso oppure no? Qualcuno dice addirittura che facciano dimagrire: sarà vero? Capiamoci bene

Lo spunto per scrivere questo articolo me l’ha dato Giuseppe, un mio paziente in sovrappeso, che è tornato proprio pochi giorni fa alla Clinica del Cibo. Nonostante gli avessi fornito molte raccomandazioni dietetiche, che Giuseppe sembrava seguire complessivamente bene, il suo peso ultimamente non calava più di tanto. Al termine della visita precedente, gli avevo allora affidato il compito di redigere un diario alimentare, strategia che i nutrizionisti adottano soprattutto quando sembra esserci qualcosa che non collima tra ciò che dichiara il paziente e i risultati effettivamente conseguiti.

Al controllo dell’altro giorno Giuseppe porta quindi il suo diario, diligentemente compilato. Lo esamino con curiosità e immediatamente la verità mi balza agli occhi: Giuseppe consuma frutta secca a colazione, come spuntino di metà mattina e pure a merenda, e nemmeno poca. “Certo, dottore, mangio spesso mandorle, noci e pistacchi”, risponde Giuseppe alla mia domanda sul perché fossero così presenti nella sua dieta. “Mi piacciono e ho sentito dire, persino da certi nutrizionisti, che la frutta secca aiuta a dimagrire!”.

C’erano senza dubbio altri errori nella composizione dei menu di Giuseppe, che abbiamo corretto, ma la generosità nel ricorso alla frutta secca mi ha dato da riflettere e a lui ho spiegato quello che ora dico anche a te.

Innanzitutto devo chiarire che mi riferisco qui a noci, mandorle, nocciole & Co., che popolarmente vengono fatte ricadere nella frutta secca, ma che più propriamente costituiscono la frutta a guscio o frutta oleaginosa. Il termine di frutta secca dovrebbe essere riservato alla frutta disidratata (fichi, albicocche, uvetta, prugne e altri vegetali essiccati), che ha altre caratteristiche e non rientra nel discorso che stiamo facendo.

Io stesso lascio la frutta secca a molti miei pazienti che devono dimagrire, anche se non a tutti (le esigenze di dimagrimento, e la successiva dieta, vanno valutate attentamente). In ogni caso, deve trattarsi di quantità ragionevoli, pari a circa 30 grammi al giorno.

Perché lo faccio? Perché la frutta secca è piena di benefici per la salute: studi epidemiologici di lunga durata e che hanno annoverato decine di migliaia di persone segnalano che il consumo abituale di frutta oleaginosa, nell’ambito di una dieta complessivamente sana, aiuta a prevenire il carcinoma colon-rettale, la sindrome metabolica, il diabete di tipo 2 e le patologie cardiovascolari.

Le diete dimagranti, tuttavia, non contemplano di norma la frutta a guscio, anzi in genere la vietano espressamente, soprattutto quelle stilate da professionisti un po’ vecchia scuola, impensieriti dal fatto che si tratta di un alimento decisamente calorico.

Questo è del tutto vero, ma le calorie vanno inquadrate sempre in una logica un po’ più ampia. Sappiamo da precise ricerche, ad esempio, che chi sostituisce snack poco sani con la frutta a guscio, anche a parità di calorie, riduce il rischio di aumentare di peso, dal momento che la frutta guscio ha un’ influenza positiva sul senso di fame e di sazietà, così come sui livelli di glicemia e insulinemia.

Pertanto, a meno che il vostro nutrizionista non vi abbia consigliato diversamente, la frutta a guscio può essere consumata anche da chi deve tenere il peso sotto controllo. Ma sempre con buon senso, una qualità a cui non si dovrebbe mai rinunciare.

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