Ma davvero il caffè fa male al cuore?

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Quello del caffè nocivo per la salute è un mito duro a morire. A destare preoccupazione sono soprattutto le ricadute che la tazzina può avere sul cuore. Vediamoci chiaro, allora

Sul caffè se ne sentono di tutti i colori. “Fa male!”, “No, fa benissimo!”, “Ok, il caffè fa bene, ma non al cuore” e avanti così, con ulteriori, perentorie affermazioni.

Ebbene, come ho avuto occasione di accennare proprio pochi giorni fa, nel corso della mia più recente partecipazione a “Il mio medico” su TV2000, la verità che ci consegnano gli studi epidemiologici è che il caffè è verosimilmente una delle bevande più salutari al mondo. Le popolazioni che consumano abitualmente caffè presentano, infatti, un ridotto rischio di diabete di tipo 2, di alcune gravi patologie del fegato, di malattia di Alzheimer e di Parkinson, nonché di altre condizioni di salute.

Persino per quel che riguarda il rapporto tra caffè e cuore, che è l’associazione che di solito desta più preoccupazioni, dal momento che la caffeina può provocare temporanei e modesti aumenti della pressione sanguigna e palpitazioni, la moderna ricerca scientifica assolve la nera bevanda da tante delle sue supposte malefatte.

E c’è di più: bere caffè si sta addirittura rivelando una strategia alimentare promettente per la salute cardiovascolare. Già in passato diverse ricerche avevano messo in luce come il consumo di caffè potesse contribuire a diminuire il rischio di ictus. Più recentemente, un importante studio sull’argomento condotto dall’American Hearth Association, che ha preso in esame i dati provenienti da tre ampie ricerche precedenti che avevano coinvolto oltre 21.000 soggetti, ha evidenziato il legame tra consumo di caffè e insufficienza cardiaca (o scompenso cardiaco, che dir si voglia), ovvero l’incapacità del cuore di fornire la quantità di sangue necessaria alle normali esigenze del corpo.

Gli studiosi americani hanno rilevato che bere una o più tazze di caffè al giorno si associa a una diminuzione del rischio di insufficienza cardiaca.

Hanno inoltre constatato che il caffè decaffeinato non produce gli stessi benefici. Il merito, concludono i ricercatori, sembrerebbe quindi della caffeina. Il che suona quasi paradossale, visto che molte persone prediligono il caffè decaffeinato proprio nella convinzione che si tratti di una scelta di maggior tutela della salute cardiaca.

Ottime notizie per gli amanti del caffè, allora. Attenzione, però: va detto con grande chiarezza che i benefici sono del caffè nero. Se cominciamo ad aggiungere zucchero, grappa, latte intero (ad esempio, per chi consuma il caffè sotto forma di cappuccino) e chissà cos’altro, il rischio è addirittura di trasformare la tazzina da alleata a nemica della salute, del cuore e di tutto il resto.

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