Spreco alimentare: il decalogo per combatterlo

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Lo ha pubblicato l’Enea, per aiutare i consumatori a limitare gli sprechi di cibo, a tutela dell’ambiente, della salute e del portafoglio. Sono consigli semplici, ma preziosi. Vediamoli

In Italia sprechiamo ogni anno più di 5 milioni di tonnellate di cibo (sì, hai letto bene). Si tratta, mediamente, di circa 85 chili a testa, per un costo economico e ambientale impressionante, pari a 12,6 miliardi di euro e oltre 24,5 milioni di tonnellate di carbonio emesse. E in Europa e nel resto del mondo non va affatto meglio.

Servono misure urgenti, urgentissime, e ciascuno di noi deve fare la propria parte. In occasione della Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare, celebratasi pochi giorni fa, il 5 febbraio, l’Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, ha pubblicato un decalogo di buone pratiche per ridurre lo spreco alimentare e promuovere un’economia circolare. Lo sposo integralmente e lo condivido volentieri con voi. Facciamone buon uso.

1 – Valuta il quantitativo di cibo che può essere realmente consumato in un pasto medio e aiutati con la lista della spesa: potrà essere utile per evitare avanzi (e i conseguenti sprechi).

2 – Quando fai la spesa, controlla la scadenza dei prodotti, pensando a quando utilizzarli: il mancato consumo si traduce automaticamente in uno spreco.

3 – Fai attenzione alle etichette: scegli prodotti che riportano informazioni su tecnologie o ingredienti che aiutano a limitare lo spreco alimentare. Il latte, ad esempio, può essere sottoposto a processi (come la microfiltrazione) che ne mantengono inalterate le proprietà, estendendone notevolmente la “vita sullo scaffale”.

4 – Cerca di scegliere prodotti con indicato il destino della confezione a “fine vita”: così contribuirai a ridurre la quantità di indifferenziata nell’immondizia.

5 –Preferisci il biologico: l’agricoltura bio riduce i consumi energetici di agricoltura e industria alimentare di almeno il 25%, nonché le emissioni di anidride carbonica, In più, non inquina le falde acquifere, perché non impiega fertilizzanti e fitosanitari di sintesi.

6 – Se prepari le vivande con alcuni semplici accorgimenti, puoi migliorare la conservazione dei cibi. Ad esempio, condisci insalate e verdure solo al momento di servirle, così si mantengono più a lungo e possono essere consumate in pasti successivi.

7 – Crea nuove pietanze utilizzando gli avanzi di cucina, con fantasia e creatività.

8 – In occasione di feste e ricevimenti, valuta se gli avanzi possono essere consumati a breve e invita gli ospiti a portare con loro parte di quello che è rimasto.

9 – Informati sui programmi contro lo spreco alimentare della tua città oppure organizzati per donare il surplus alimentare alle onlus che raccolgono gli avanzi di cibo “buono” e lo redistribuiscono a chi ne ha bisogno.

10 – Metti gli avanzi di cibo nella raccolta dell’umido, insieme ai sacchetti in bioplastica biodegradabile e compostabile: si trasformeranno in ottimo compost, che ha un valore, innanzitutto in termini di minori spese di smaltimento.

Basta solo un po’ di attenzione, il “metterci la testa”, e questi suggerimenti diventeranno pian piano, quasi automaticamente, buone abitudini. Se ognuno di noi le facesse proprie, riusciremmo davvero a fare un grande regalo all’ambiente, alla salute e… al portafoglio.

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