Stomaco in fiamme? Occhio a questi errori!

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Acidità, bruciori, fastidi toracici: chi non ne ha mai sofferto? Se però ricorrono con eccessiva frequenza, bisogna intervenire. Cominciando dai comportamenti sbagliati

A volte sembra di avere un incendio nel petto, altre è il reflusso acido a farla da padrone, altre ancora si scatenano dolori toracici. Colpa di ripetuti errori a tavola, di vino e aperitivi consumati troppo sistematicamente, del vizio del fumo e persino… della testa: ebbene sì, stress cronico e tensioni nervose fanno sentire facilmente i loro effetti sullo stomaco, aumentando la produzione di acidi gastrici e “paralizzando” la muscolatura di quest’organo.

Che fare? Innanzitutto un giro dal medico, il quale, grazie anche a specifici esami, potrà porre una precisa diagnosi. La più probabile sarà MRGE, ovvero malattia da reflusso gastroesofageo. La terapia, altrettanto probabilmente, contemplerà gli inibitori di pompa protonica, i più diffusi farmaci antiacido. Efficaci, certamente, ma da assumere per periodi quanto più brevi possibile, perché non esenti da effetti indesiderati.

Varrebbe dunque la pena fare tutto ciò che è in nostro potere per placare la pirosi e l’ acidità gastrica. Non c’è nemmeno bisogno che ti dica di salutare alcolici e sigarette, vero? Allora, correggi innanzitutto questi comportamenti.

Sali sulla bilancia Se il peso che ti restituisce è decisamente diverso da quello che avevi a vent’anni, è arrivato il momento di mettersi a dieta. Non solo per tutti i gravi rischi per la salute che sovrappeso e obesità comportano e di cui ti parlo spesso, ma anche per fare un favore al tuo apparato digerente: in presenza di eccesso ponderale, il grasso preme sullo stomaco, promuovendo il reflusso e la sintomatologia gastroesofagea.

Piano con i FANS I cosiddetti farmaci antinfiammatori non steroidei, una vasta gamma di medicinali anche di libera vendita per combattere infiammazioni e dolori, hanno un poco piacevole risvolto: sono gastrolesivi. Vanno pertanto assunti sempre a stomaco pieno e senza abusarne né in dosi né in tempi. Purtroppo anche molti altri medicinali possono peggiorare i bruciori di stomaco e l’irritazione dell’esofago: si va da alcuni antibiotici ai bifosfonati prescritti per la cura dell’osteoporosi, passando per certi medicinali per la pressione alta, ansiolitici e antidepressivi. Chiedi al tuo medico se non conosce un’alternativa.

Pennichella? Anche no! Se ti sdrai subito dopo aver mangiato, la risalita acida è facilitata dalla posizione orizzontale. Aspetta almeno un paio di ore prima di coricarti. E, sì, vale anche di sera: chi inizia a cenare alle 21.00 e va a letto alle 23.00 non deve stupirsi se poi lo stomaco si fa sentire.

Alleggerisci le portate È uno dei punti più irrinunciabili: quando ci si riempie fino a sazietà, la pressione del cibo sullo stomaco spinge i succhi gastrici verso l’alto, in esofago, la cui mucosa non è però progettata per ricevere questo carico acido e si irrita e infiamma. Rinuncia ai tre classici pasti all’italiana e suddivisi la quantità di cibo che consumi giornalmente in sei piccoli pasti (o grandi spuntini, a seconda di come preferisci guardarla…). Lo stomaco te ne renderà merito.

Al di là di mettere in pratica questi suggerimenti e di seguire l’eventuale terapia farmacologica, il modo migliore per gestire bruciore, acidità & Co. è un’alimentazione appositamente studiata (se devi anche dimagrire, ti verrà proposta una dieta attenta a entrambi gli aspetti: due piccioni con una fava). Alcuni professionisti della nutrizione, inoltre, abbinano alla dieta l’impiego di specifici estratti botanici e nutraceutici, capaci di sostenere la funzionalità gastroesofagea e “spegnere l’incendio”.

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