L’anno che verrà

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Mancano pochi giorni al Nuovo Anno e immancabile arriva l'Oroscopo, ma il nostro è davvero speciale

In questi giorni di brindisi e festeggiamenti, tra una tartina e una fetta di panettone, c’è tempo anche per dare un’occhiata a cosa ci riservano le stelle per l’anno che verrà.

Su Confidenze in edicola dal 26 dicembre trovate un inserto speciale: “l’Oroscopo degli alberi“, ispirato a una tradizione celtica che lega ogni pianta ai segni zodiacali, in base a caratteristiche comuni. Sono andata a vedere subito il mio segno: Pesci e ho scoperto che è associato al sorbo selvatico. Che pianta è? Mi sono chiesta prima di tutto. Leggo che è l’albero magico del comando e difende dagli incantesimi.

Poi non ho resistito a dare un’occhiata a cosa ha in serbo Saturno per me, pianeta noto per non essere dei più amichevoli. Il suo passaggio al segno del Capricorno solleverà tanti da tante pene.

Insomma anche una scettica come me quando arriva fine anno cede al fascino dell’antica arte divinatoria. E senza scomodare gli auspici e gli aruspici (rispettivamente l’arte d’interpretare il futuro dal volo degli uccelli e dalla viscere degli animali) più modestamente mi limito a sfogliare l’oroscopo dell’anno. Anche se con il tempo il mio rapporto con gli astri è profondamente cambiato.

Da ragazza quando si avvicinava il 31 dicembre e avevo davanti la pagina bianca di un Nuovo Anno, mi ritrovavo a consultare febbrilmente ogni riga di previsioni astrologiche (il mio preferito era l’Oroscopo di Grazia) accompagnato poi dall’immancabile consulto telefonico con le amiche. «Hai letto che quest’anno i Pesci vanno alla grande?». Noi sapevamo già cosa c’interessava che il nuovo anno portasse: l’amore vero. E allora frasi come: “Nuove conoscenze in arrivo e  importanti cambiamenti” venivano stigmatizzate come dogmi su cui riporre ogni aspettativa.

 

Quando finalmente sono diventata grande e l’amore vero l’ho trovato non ho più avuto tempo e motivo d’interrogare gli astri, ma non perché mi fossi costruita troppe certezze, anzi.

È che certe frasi mi lasciano un po’ interdetta. Ho appena finito di leggere su Internet cosa prevedono gli astrologi per il 2018 e mi sento un po’ come davanti all’enigma della Sfinge.

“L’uomo che detesta perdere non subisce i limiti del destino” dice Paolo Fox del mio segno, e io non ho ancora capito cosa dovrei fare.

E poi ancora: “Ariete non gareggiare con il mondo”. Bilancia “cambiate vita” (ma come la mia cara amica che si è appena sposata… e questo le dice di cambiare vita?). Sagittario: “spezzate le catene”.

Insomma l’oroscopo interpreta un bisogno umano, troppo umano, di rivolgersi al sovrannaturale per avere conferme o anche solo fiducia nelle proprie capacità e risorse. Non importa crederci o non crederci, come diceva una bella canzone di Lucio Dalla “L’anno che sta arrivando sarà un anno e passerà...” .

Buon Nuovo Anno a tutti…e crepi l’astrologo.

 

Confidenze