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Milano: divieto di fumo all'aperto. Sei d'accordo?

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Dal 1 gennaio 2021 entra in vigore nella metropoli lombarda il divieto di fumo all’aperto nei parchi pubblici, nelle aree gioco per bambini, alle fermate dei mezzi pubblici, nei cimiteri e nelle strutture sportive. Lo stabilisce la delibera per il Regolamento della qualità dell’aria che lunedì 2 novembre sarà discussa in consiglio Comunale.
«È un provvedimento che ha un duplice significato perché aiuta a ridurre il Pm10 ma fa anche un’operazione di prevenzione della salute» ha spiegato Marco Granelli, assessore alla Mobilità del Comune in commissione consiliare riunita online. «Pensiamo sia una spinta ulteriore che diamo per migliorare la salute e questo ha un significato maggiore adesso, con la pandemia in corso». Naturalmente fioccano già le polemiche: c’è chi accusa il Comune meneghino di attaccarsi alle sigarette invece di pensare al potenziamento dei trasporti pubblici nella nuova emergenza Coronavirus, e c’è chi ricorda che le famose particelle inquinanti del PM 10 così nocive per i polmoni, si combattono con ben altre misure, per esempio eliminando le caldaie a gasolio dei riscaldamenti, il cui divieto è stato non a caso anticipato di un anno (entrerà in vigore a ottobre 2022).

Il divieto di fumare nei luoghi pubblici era stato introdotto nel 2005 dalla Legge Sirchia (legge 3/2003, dal nome dell’allora ministro alla Sanità Girolamo Sirchia) che ha esteso il divieto di fumo a tutti i locali chiusi, compresi i luoghi di lavoro privati o non aperti al pubblico, gli esercizi commerciali e di ristorazione, i luoghi di svago, palestre, centri sportivi.
Da allora i fumatori sono diminuiti di 1 milione passando da 12.570.000 del 2005 a 11.600.000 nel 2019 (pari 22,0% della popolazione dai 15 anni in su) con 7,1 milioni di uomini fumatori e 4,5 milioni di donne fumatrici (i dati sono del Ministero della Salute).

Per contro in questi anni sono aumentati i giovani (a 15 anni il 24% dichiara di aver fumato sigarette almeno un giorno nell’ultimo mese) ed è aumentata la diffusione delle sigarette elettroniche e dei prodotti di nuova generazione. Su queste ultime, per esempio, il provvedimento varato dalla giunta milanese non si esprime, ma va ricordato che le sigarette elettroniche vengono liberamente utilizzate nei luoghi pubblici dal 62% dei fumatori.

Per il Comune di Milano comunque questo è solo il primo passo che porterà il capoluogo lombardo a essere completamente smoke free entro il 2030.
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