Kali Yuga e terrore

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La più grande vittoria dei terroristi è aver instillato il terrore. La gente ha paura a viaggiare, a spostarsi, ma una giusta lezione ci arriva dalla musica

Che sia davvero  venuto il Kaly Yuga, come gli antichi Veda chiamano l’era dell’assassinio e dell’ignoranza? Dove il progresso tecnologico va di pari passo con la morte dello spirito?

Il mondo si divide fra terroristi e terrorizzati. La più grande vittoria dei terroristi è stata a Torino, quando  a piazza San Carlo un allarme immaginario ha causato un tale fuggi fuggi da fare 1500 feriti. Un trionfo assoluto, e senza muovere un dito. A Parigi, a Nizza, a Manchester, a Londra, erano stragi organizzate. Ma ormai, ci hanno così spaventato e condizionato, che non c’è bisogno che si presentino. Ormai basta un attimo di panico e ci facciamo male da soli. Il primo cretino che vuole “divertirsi” a dire “C’è una bomba” in un luogo affollato, può provocare un disastro.

E ora i terroristi lo sanno. Forse gli abbiamo dato un’idea.  E forse ne faranno uso, con attentati più sofisticati, senza esplosivi, senza kamikaze, lanciando l’allarme e provocando un auto-attentato.

Un’amica mi dice che stava andando a Londra con la famiglia, ma dopo quello che è successo, ha paura. Un’altra ha già comprato i biglietti per il concerto di Vasco Rossi, ma è tentata di restare a casa. Anch’io ho paura, come tutti, e un senso di mortificazione , di prigionia. Ho paura dei terroristi, e dell’inconsistenza degli uomini preposti alla cosa pubblica.

Le reazioni agli attentati sono desolanti. Sanno solo dire “il vile attentato”.  Quando gli uomini politici sfilano in tv, sembrano dei fantasmi.  Non ho niente contro il Presidente del Consiglio, che è di certo una brava persona, ma sentirgli dire dopo Manchester “Il barbaro attentato” (questo lo sapevamo da noi, grazie) senza un po’ di calore, di umanità, di verità – nessuno si aspetta soluzioni immediate, o false rassicurazioni, ma un po’ di temperatura umana, il coraggio di una indignazione sentita, un ‘emozione vera – non  chiediamo che siano superuomini, ma uomini sì, per favore, sentire in loro un briciolo di passione, almeno questo.

Quanto a quelli che fanno i gradassi in Tv e minacciano a vuoto, sono anch’essi delle maschere. Solo il Papa è una persona reale. Gli altri, non solo in Italia, sono sconcertanti. A Melbourne, durante la partita con l’ Arabia Saudita, viene chiesto allo stadio un minuto di silenzio per le vittime di Londra. E i giocatori sauditi si sono rifiutati, con un atteggiamento strafottente. Come ridere ai funerali: perché non li hanno cacciati e annullato la partita? Siamo così annichiliti da non aver più un’ombra di dignità? L’unica risposta viene dalla musica. Brava Manchester, brava Ariana Grande.

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