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Albero di Natale, lo preferisci vero o sintetico?

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La tradizione dell’albero di Natale resta une delle più sentite in tutto il Paese ma per molti non è Natale se l’albero non è vero, con tanto di aghi di pino che si spargono per la casa e profumo di resina e non di plastica. Eppure in entrambi i casi, sia che si scelga l’albero sintetico, sia il più romantico e naturale abete natalizio, il rischio è quello di inquinare il pianeta. Come ogni anno il Wwf, ha steso prima di Natale il suo Decalbero: 10 consigli green per fare del bene al pianeta anche nei giorni di festa. Ve ne riproponiamo alcuni augurandovi Buone Feste e lasciandovi con questa domanda: a casa fai l’albero vero o sintetico?

CHE ALBERO SCELGO?

Se in casa hai già un albero sintetico, l’opzione migliore è continuare ad usarlo per più tempo possibile, ma se non è più utilizzabile va buttato nell’indifferenziata e se molto grande dobbiamo portarlo all’isola ecologica. In alternativa puoi anche optare per l’albero vero, acquistandolo da un vivaio.  Fra le specie più indicate l’abete rosso, abete bianco, ginepro, pungitopo, corbezzolo, alloro, melograno o anche un agrume.

Per farlo durare più a lungo, tieni l’albero lontano da fonti di calore e innaffialo regolarmente. Per farlo stare bene e farlo durare più a lungo, sarebbe poi meglio tenerlo in casa a temperature non troppo elevate (così risparmiamo anche in bolletta!). Finite le feste, per non far morire l’albero, evita di farlo passare dai 19°C del salotto agli 0°C esterni: è necessario qualche giorno in una zona intermedia (una veranda o in un garage illuminato).  E se hai scelto l’abete, che è un albero che mal sopporta il caldo e la siccità,  puoi sempre riportarlo presso il vivaio dove lo abbiamo acquistato, oppure darlo ad associazioni cittadine che si occupano di ripiantarlo in zone idonee.

Quindi attenzione!  non lo piantiamo mai autonomamente in natura perché rischia di arrecare un grave danno al patrimonio genetico dei nostri boschi. Se invece abbiamo scelto un altro tipo di albero, puoi tenerlo ancora per qualche anno in un vaso molto grande così da assicurarti un bell’albero “a km 0” per i successivi Natali. In ogni caso, quando il nostro albero non è più vivo, ricordiamoci di portarlo all’isola ecologica, dove potrà essere trasformato in compost.

DECORAZIONI RICICLATE, NATURALI E DUREVOLI

Le decorazioni natalizie possono diventare un tripudio di plastica che spesso finisce in discarica dopo qualche anno. Invece di acquistarne di nuove, possiamo cercare in casa vecchi giornali, tappi di sughero, ritagli di stoffa e dello spago per decorare il nostro albero in maniera originale a costo zero. Oppure, facendo una passeggiata nei giardini o nei boschi possiamo cogliere da terra dei rametti, foglie colorate, ghiande e fiori secchi e utilizzarli insieme a bucce essiccate della frutta (ad esempio arance e mele) per avere un albero 100% naturale o per realizzare anche dei bei centri tavola.

ILLUMINARE MENO PER RISPARMIARE DI PIÙ

Illuminare riducendo i consumi ma senza rinunciare all’atmosfera natalizia è possibile. Per gli esterni, ad esempio, scegliamo luci dotate di un pannello fotovoltaico: 4-6 ore di sole sono sufficienti per averne 8-12 di luce! Albero e presepe teniamoli accesi solo la sera e con luci a led, e ricordiamoci di spegnerli quando usciamo o andiamo a dormine. Inoltre, diciamo addio alle batterie tradizionali, quelle ricaricabili durano in genere da 2 a 5 anni e possono essere ricaricate centinaia di volte.

PER I PACCHETTI ATTIVA LA CREATIVITÀ

Evitiamo le solite confezioni regalo, perché la maggior parte di esse non può essere riciclata (es. carta velina, carte plastificate o glitterate, buste metallizzate). Usiamo iuta, vecchi giornali, fumetti, sacchette o ritagli di stoffa che non utilizziamo, ecc. In Giappone l’uso di scampoli di stoffe o di foulard per confezionare regali è una vera arte che si chiama furoshiki. Così possiamo avere pacchetti unici ed eleganti, senza sprechi.

 

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